Più di 30 persone, molte delle quali immigrati o senzatetto, sono morte nel fine settimana in Europa, a causa delle gelide temperature che continuano ad imperversare sul Continente. La maggior parte delle vittime si sono registrate in Polonia dove nelle ultime 24 ore si sono avuti 17 decessi, secondo il Centro governativo per la Sicurezza, portando a 65 il bilancio delle vittime dal primo novembre scorso. In alcune regioni del paese le temperature hanno raggiunto i meno 20 e le autorità hanno chiesto alla popolazione di segnalare persone a rischio ipotermia. I corpi di tre immigrati, due iracheni e un somalo, sono stati trovati vicino al confine turco-bulgaro.
E vittime sono state segnalate anche in Italia dove sono morte otto persone, sei delle quali erano clochard, e in Repubblica Ceca, dove l’ondata di freddo ha ucciso almeno sei persone, di cui quattro a Praga. In Macedonia un senzatetto di 68 anni è stato trovato morto in un quartiere di Skopje e due uomini senza fissa dimora sono stati trovati congelati in Slovacchia. In Turchia, il Bosforo è stato chiuso alla navigazione dopo una tempesta di neve e centinaia di voli sono stati cancellati. Anche le isole della Grecia sono coperte di neve. In Serbia, tutto il trasporto fluviale è sospeso sul Danubio e la Russia nel fine settimana ha registrato temperature (-40 gradi centigradi) che non si vedevano da oltre un secolo.