Previsioni Meteo – Sono ore davvero molto difficili per le aree terremotate che oltre alle forti nevicate di questi giorni ora devono fare i conti pure con la nuova sequenza sismica odierna, caratterizzata da ben cinque scosse, tutte di magnitudo superiore ai 5 Richter. Le abbondanti nevicate che da molte ore flagellano le aree più interne di Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria orientale, dove si registrano accumuli di neve veramente molto abbondanti, ben oltre il metro di altezza, ma con accumuli eolici che localmente raggiungono picchi di oltre 2-3 metri, specie fra il teramano e l’aquilano, continueranno ad imperversare per l’intera giornata odierna, creando moltissimi disagi.
Proprio in queste ore ci troviamo nella fase clou dell’ondata di maltempo invernale. Purtroppo bisognerà pazientare ancora per diverse ore prima di vedere un graduale miglioramento, con la lenta attenuazione delle precipitazioni nevose che avverrà, fortunatamente, a cominciare dalla tarda mattinata di domani, allorquando il freddo flusso da NE e E-NE richiamato dalla profonda depressione in azione sul basso Tirreno, responsabile di queste intense nevicate, comincerà a indebolirsi, fino a cessare quasi del tutto nel corso della successiva serata, favorendo un più deciso miglioramento delle condizioni atmosferiche sulle aree terremotate. Anche se non mancheranno ancora residue precipitazioni a carattere sparso.
Ma quantomeno non avremo più a che fare con le copiose nevicate di queste ore che stanno ostacolando, e non poco, l’intervento delle squadre di soccorso, a causa degli ingenti accumuli di neve fresca depositati sul manto stradale. Notizie più incoraggianti arrivano per il prossimo weekend, quando si assisterà ad un radicale cambio di circolazione atmosferica che vedrà l’ingresso di più temperati ma umidi venti di scirocco (il vento “mangianeve” per eccellenza), in risalita dall’entroterra desertico algerino e libico occidentale, che faranno aumentare sensibilmente le temperature, spingendo lo “zero termico” e la quota neve ben oltre i 1000-1200 metri di altezza anche sull’Appennino centrale, e a quote pure più alte su quello meridionale.
In sostanza la mite e sostenuta ventilazione sciroccale verrà attivata dall’isolamento, sull’entroterra desertico algerino, di una circolazione depressionaria , sottovento alla catena montuosa dell’Atlante, che fra sabato e domenica apporterà una severa ondata di maltempo, condita da forti piogge, rovesci e temporali, fra Sardegna e Sicilia, dove si potranno verificare pure dei nubifragi, particolarmente sulle coste più meridionali e orientali della Sardegna e sul litorale ionico della Sicilia.
Il sensibile aumento delle temperature pero rischia di far fondere, piuttosto rapidamente, gran parte dell’abbondante manto nevoso depositato, dopo giorni continui di intense nevicate, sull’intero Appennino centro-meridionale, dalla Calabria fino ai rilievi dell’Abruzzo e delle Marche. L’aria più tiepida e umida, risalendo fino al medio Adriatico, innalzerà la quota delle “zero termico”, determinando un repentino aumento dei valori termici che trasformeranno in un batter d’occhio la neve in pioggia lungo tutto l’entroterra appenninico. Queste piogge scioglieranno velocemente i cumuli di neve fresca che si erano depositati sui rilievi dell’entroterra, durante l’intensa ondata di freddo di questi ultimi giorni.
L’enorme quantità di neve sciolta in modo abbastanza rapida andrà ad ingrossare il carico di molti fiumi e torrenti, soprattutto fra Abruzzo, Molise, parte della Campania, Basilicata, Calabria e anche sulla Sardegna, i quali tenderanno ad ingrossarsi, riversandosi a valle con vere e proprie ondate di piena. Questa rapida fusione dell’ingente quantità di neve caduta nelle giornate precedenti, a monte, lungo le aree dell’Appennino centro-meridionale, di conseguenza potrebbe originare delle ondate di piena nei grandi bacini idrografici, che scendendo a valle potranno inondare le campagne, campi coltivati, strade e centri abitati. Il fenomeno interesserà soprattutto le regioni meridionali e quelle del medio-basso Adriatico, le quali nei giorni scorsi sono state interessate dalle nevicate più intense.
Il rischio di ondate di piena e conseguenti inondazioni nei prossimi giorni sarà elevato soprattutto tra Marche, Abruzzo e Molise. Ma durante il fine settimana, con le forti piogge portate dalla depressione algerina, una bella “dilavata” interesserà pure le aree più interne della Sardegna e la Sicilia orientale, a causa della rapida fusione del manto nevoso caduto abbondante in montagna, con accumuli anche significati sul massiccio montuoso del Gennargentu, in Sardegna, e sugli Erei, sulle Madonie e sui Nebrodi, sulla Sicilia. Ecco le pagine utili per seguirle in tempo reale: