Dal banco di laboratorio all’impresa. Sono state selezionate le 10 idee di business che accedono alla fase finale di BioUpper, il progetto promosso da Novartis e Fondazione Cariplo per sostenere giovani talenti che sognano di creare una start-up nel settore delle scienze della vita. Un’iniziativa realizzata in collaborazione con PoliHub, start-up district & incubator della Fondazione Politecnico di Milano, e con la validazione scientifica del gruppo ospedaliero Humanitas. Fra i 10 finalisti, in aprile una giuria qualificata selezionerà i 3 vincitori che si aggiudicheranno un voucher da 50 mila euro per avviare la loro società. Dei 151 progetti che si sono candidati alla seconda edizione di BioUpper (in aumento del 30% rispetto alla prima edizione), 17 team provenienti da tutta Italia hanno partecipato lo scorso dicembre alla ‘training week’, una settimana di formazione e confronto con professionisti del settore, tutor e business angels.
Le 17 squadre si sono quindi sfidate davanti alla giuria durante l”elevator pitch’ che si è svolto ieri 10 gennaio in Cariplo Factory a Milano, e le 10 proposte giudicate più meritevoli parteciperanno dal 26 gennaio al 6 aprile a un programma di accelerazione di 10 settimane: un percorso su misura pensato per accompagnare le équipe nella fase di ‘go-to-market’: l’ingresso sul mercato. Ognuno dei 10 progetti sarà seguito da un team multidisciplinare formato da business angels, professionisti verticali di settore e consulenti senior, unitamente all’advisory per la strutturazione di business plan efficaci a cura di PwC. Al termine le squadre presenteranno i loro risultati alla sessione ‘pitch’ del 12 aprile, e i 3 migliori riceveranno il finanziamento.
I progetti dei 10 finalisti – da Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Basilicata e Campania – riguardano i 2 ambiti di applicazione previsti dal bando: biotecnologie orientate alle scienze mediche e dispositivi medicali. Il 70% dei team è caratterizzato dalla presenza femminile e l’età media degli aspiranti startupper è di 30-35 anni. Una delle 10 équipe ha potuto accedere a BioUpper grazie alla wild card che il programma ha offerto ad Hacking Health, movimento internazionale che anche in Italia promuove l’innovazione, stimolando la co-creazione tra il mondo della ricerca e della clinica e quello accademico.
“Già alla sua seconda edizion BioUpper si sta rivelando una solida realtà per i giovani startupper italiani, capace di indicare un percorso credibile di sostegno all’innovazione nel mondo della Salute – dichiara Georg Schroeckenfuchs, amministratore delegato e Country President di Novartis Italia – Il merito va a una formula che sa valorizzare i contenuti e la qualità delle idee proposte, avendo sempre come bussola le loro effettive potenzialità in termini di business. Questa formula è stata riconosciuta anche dal mercato, che ha premiato diversi progetti della prima edizione. Auguriamo lo stesso successo alle 10 nuove idee che da oggi entrano nella fase decisiva di BioUpper 2017″. “Siamo orgogliosi di ospitare in Cariplo Factory la seconda edizione di BioUpper, un progetto che si sta rivelando sempre più competitivo – afferma Carlo Mango, direttore Area Ricerca scientifica di Fondazione Cariplo – Il nuovo polo della Fondazione vuole diventare il punto di riferimento per la realizzazione di progetti di open innovation e la valorizzazione di giovani talenti. Con BioUpper abbiamo dimostrato che la collaborazione profit-no profit ha enormi potenzialità, tanto che solo dopo un anno di vita questo progetto è diventato un modello da seguire per altre aziende che vogliono sostenere l’imprenditorialità giovanile e supportare la nascita di start-up innovative”.
“Negli ultimi anni stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione del mondo delle scienze della vita che sta diventando sempre più digitale – commenta Nando Minnella, capo della Segreteria tecnica del ministero della Salute – e gli aspiranti startupper che partecipano a questo programma sono gli attori principali del cambiamento. In questo contesto BioUpper svolge un ruolo importante di facilitatore e acceleratore dei processi di industrializzazione di progetti che impattano sulla Salute dei pazienti, migliorandone spesso le condizioni di vita, se non addirittura guarendoli da malattie prima incurabili”. Per Mattia Corbetta, della Direzione generale per la Politica industriale, la Competitività e le Pmi del ministero per lo Sviluppo economico, “BioUpper persegue delle finalità coerenti con gli obiettivi che il ministero si è dato negli ultimi anni, a partire dall’approvazione della politica nazionale sulle start-up innovative. Innovazione, talento e capitale umano sono i paradigmi che vogliamo promuovere attraverso misure quali il credito d’imposta a ricerca e sviluppo, il Patent Box e l’iper ammortamento sugli investimenti in innovazione, che hanno contrassegnato anche la recente legge di Bilancio. BioUpper, in questo contesto, rappresenta un’iniziativa di grande pregio perché incarna, in modo evidente, il nostro focus”.