E’ impiegato nel monitoraggio del rischio valanghe sulla montagna intorno a Rigopiano un sistema basato sull’analisi del campo d’onda infrasonico in tempo reale realizzato da ricercatori dell’Università di Firenze. ”Il sistema – spiega Giacomo Ulivieri del Laboratorio di Geofisica Sperimentale del Dipartimento di Scienze della Terra e fondatore dello spin off Item – si basa sulla registrazione, mediante un array infrasonico, delle onde acustiche non udibili dall’uomo prodotte durante il movimento della valanga. Procedure di calcolo ne permettono il riconoscimento automatico e la notifica automatica mediante messaggi email e messaggi sul cellulare”.
“Il sistema attivo da domenica 22 gennaio – aggiunge Ulivieri – fornisce informazioni ventiquattr’ore su ventiquattro, in qualsiasi condizione di visibilità e su aree che raggiungono anche i settanta chilometri quadrati di estensione”. Questa tecnologia fa parte della strumentazione messa in campo dal centro di competenza del Dipartimento di Scienze della Terra a supporto delle attività previsionali svolte dal tavolo tecnico-scientifico valanghe presso il Comitato Operativo Misto (Com) della Protezione Civile di Penne. Sabato scorso il team fiorentino, guidato da Nicola Casagli, ha provveduto a installare un radar in grado di registrare i movimenti del versante per consentire ai soccorritori impegnati a Rigopiano di abbandonare le proprie postazioni. L’apparecchio è situato a circa 150 metri di altezza sopra il resort Rigopiano. Al team fiorentino, oltre a Giacomo Ulivieri (Item), appartiene anche Paolo Farina, fondatore di un altro spin off Unifi, Geoapp, che si occupa di sicurezza geologica. Gli altri ricercatori sono Guglielmo Rossi, Teresa Nolesini, Alessia Lotti, Luca Tanteri. Il pool dell’Università di Firenze si tratterrà in Abruzzo per almeno altri trenta giorni.