I granuli di ferro sono uno dei più importanti elementi costitutivi dei sistemi planetari, ma come essi si formino è oggetto ancora di studio. Una recente ricerca ha replicato quanto accade nell’ambiente gassoso di una stella che esplode, scoprendo che la possibilità che in tale occasione gli atomi di ferro possano aggregarsi per formare granuli dello stesso elemento, è estremamente bassa, solo l’1 % della materia presente nel mezzo interstellare sembra essere infatti in granuli.
Il ferro – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – è un elemento chiave per decifrare la composizione generale e la quantità di granuli interstellari, ma nonostante l’ampio studio realizzato, si sono riscontrate insufficienti quantità di ferro per spiegare l’abbondanza prevista di questo elemento nell’universo.
Le fonti primarie di ferro nel cosmo sono considerate essere le supernovae di tipo Ia. Qui, per chiarire la probabilità di formazione di granuli di ferro, l’autore della ricerca pubblicata su Science Advance, Yuki Kimura e i suoi colleghi, hanno simulato l’aggregazione di atomi di ferro nel materiale espulso nell’esplosione di una stella. Hanno misurato la formazione di ferro in diverse condizioni di temperatura e pressione in una camera di nucleazione (equipaggiata con due laser a diverse lunghezze d’onda per osservare i cambiamenti nelle frange di interferenza) e lanciato lo strumento su un razzo sub-orbitale per ottenere un ambiente di microgravità.
I risultati hanno mostrato che solo alcuni atomi di ferro su centinaia di migliaia di collisioni, si uniscono formando dei granuli, a testimoniare che la formazione di granuli di ferro sia molto più difficile di quanto precedentemente previsto.
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