Disastro colposo e frode in pubbliche forniture: sono questi i reati che la procura della Repubblica di Ascoli Piceno contesta a un imprenditore e un professionista per i danni riportati dall’ospedale di Amandola (Fermo) sotto le scosse di Terremoto del 24 ottobre 2016. Nel registro degli indagati sono stati iscritti il titolare di una ditta della provincia di Napoli ed il direttore dei lavori e progettista, un professionista fermano. Contestati i lavori eseguiti nel nosocomio in epoca recente, ma che non hanno evitato il crollo delle tamponature del corpo F, dove si trova il pronto soccorso. La settimana scorsa, su disposizione del sostituto procuratore Umberto Monti, è stata effettuata un’ispezione con avviso alle parti, alla quale hanno partecipato carabinieri, vigili del fuoco, periti della Procura e i difensori dei due indagati. Il tutto al fine di verificare lo stato dei luoghi, le modalità di esecuzione dei lavori, e se siano state o meno rispettate le previsioni del progetto esecutivo e le norme antisismiche emanate dopo il Terremoto 1997 di Marche e Umbria. Si osservano particolarmente sia il tipo di intervento sia i materiali utilizzati. L’ospedale per il momento non è sotto sequestro per consentire che le opere di ripristino procedano celermente, dopo i danni causati dal sisma.