Terremoto e diga, Delrio: “L’esempio del Vajont è stato fuori luogo, non ci sono criticità”

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“Questo esempio il presidente della Commissione Grandi Rischi se lo poteva risparmiare, specialmente per la diga di Campotosto: e’ fuori luogo”, dice il ministro Graziano Delrio dell’allarme dighe nelle zone del Terremoto e dell”effetto Vajont’. “Il presidente stesso poi si e’ corretto, questo allarme è rientrato da parte sua per primo”, dice il ministro ospite di Otto e Mezzo su La7.

Il ministro, che oggi ha tenuto un tavolo di monitoraggio sulle grandi dighe, ha spiegato: “Dalla riunione di oggi è emerso l’invito a mantenere un monitoraggio stretto e costante sugli invasi italiani, ma questo allarme è rientrato. Non ci sono criticità. Abbiamo fatto comunque questo incontro per valutare il monitoraggio. Non ci sono criticità, è chiaro che ci siamo impegnati tutti a mantenere alta la vigilanza”.

Dopo l’allarme lanciato dal presidente della Commissione Grandi Rischi, Sergio Bertolucci, che aveva parlato di possibile “effetto Vajont” per la diga di Campotosto, presente su una faglia riattivata dalle ultime scosse, si era diffuso il panico nei territori interessati e Delrio ha voluto vederci chiaro, convocando la stessa Grandi Rischi, il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, le Regioni ed i concessionari delle grandi dighe. “I gestori delle dighe – ha spiegato il ministro al termine dell’incontro – hanno segnalato l’assenza di criticita’ rilevanti, ma sono stati invitati a tenere sempre molto alta la guardia vista la frequenza degli eventi sismici”.

Delrio ha sollecitato una prosecuzione del monitoraggio ed una condivisione delle informazioni con un aggiornamento costante con il territorio. “Le verifiche – ha aggiunto – si fanno ogni due anni per legge, ma in caso di scosse saranno fatte con più frequenza”. Nella riunione i gestori hanno assicurato che le dighe sono sicure. Oltre ai controlli periodici, sono stati fatti sopralluoghi e valutazioni in seguito alle ultime scosse, come prevedono le procedure. Ieri l’Enel aveva fatto sapere che la diga di Campotosto non ha riportato alcun danno e che comunque, “come misura cautelare”, e’ stato deciso di ridurre progressivamente il bacino.

Il presidente del Consorzio di Bonifica delle Marche, Claudio Netti, ha ricordato che “le dighe sono costantemente sotto controllo del ministero e degli enti gestori. Abbiamo un disciplinare da rispettare, non c’è nessuna struttura che venga monitorata cosi’ costantemente come una diga”. Il direttore dell’Ufficio emergenze della Protezione civile, Titti Postiglione, da parte sua, ha sottolineato che “Campotosto è un impianto importante. La diga gia’ dopo il sisma del 2009 e’ stata oggetto di valutazioni. Esiste una procedura che dopo ogni sisma richiede controlli ed e’ avvenuto ogni volta. L’allarme generato da alcune dichiarazioni del presidente della Commissione Grandi Rischi ci ricorda che il problema esiste e che si deve continuare a tenere sotto osservazione questa criticita'”. Ma tra la popolazione delle zone interessate dalla presenza di dighe c’è preoccupazione. Il vice presidente della Commissione Industria del Senato, Aldo Di Biagio (Ap), ha chiesto l’avvio “di un’istruttoria parlamentare celere per fare chiarezza sulla situazione attuale e dare uno strumento di sicurezza ai cittadini in un’area gia’ drammaticamente colpita da un susseguirsi di emergenze”. 

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