In arrivo entro giugno la nuova mappa della pericolosità sismica in Italia, con nuovi dati e aggiornamenti rispetto a quella attualmente in uso, elaborata nel 2004. Il lavoro, al momento al vaglio di esperti italiani e stranieri e della Commissione Grandi Rischi, è in dirittura di arrivo. “La mappa cui stiamo lavorando servirà in particolare alla riclassificazione dei rischi sismici dei comuni italiani”, ha spiegato il sismologo Carlo Meletti, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). “E’ un aggiornamento di quella pubblicata nel 2004, perché da allora abbiamo molti nuovi dati migliori e affidabili. Questo non vuol dire che la mappa precedente verrà stravolta, ma rappresenteremo uno scenario più dettagliato e più preciso. Potranno esserci piccole differenze, ma le zone sismiche non cambiano”.
I lavori saranno guidati dall’Ingv, con la collaborazione di circa 15 ricercatori di molte università, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), dell’Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (Ogs) e dell’Ufficio Geologico della Regione Emilia Romagna. Sono migliaia le nuove informazioni raccolte in questi anni: le ricerche d’archivio sugli eventi del passato, lo studio di archivi storici, le ricerche sul campo condotte sulle faglie e dalla rete di sensori posti sul territorio nazionale. La mappa permetterà di riclassificare il rischio sismico dei comuni italiani, un dato importante per accedere a specifiche agevolazioni per interventi edilizi o per aggiornare le normative tecniche di costruzione. “Ma sarebbe importante anche farla conoscere a tutti”, ha aggiunto Meletti.
“Far sapere alla cittadinanza i rischi dei nostri territori – ha proseguito – perché in Italia abbiamo una bassissima percezione del rischio sismico. Recenti dati hanno rivelato che appena il 6% della popolazione ha una corretta percezione del livello di sismicita’ della zona in cui vive”. Il lavoro sulla nuova mappa non e’ ancora finito “anche perche’ siamo stati condizionati dalle recenti emergenze sismiche – ha concluso Meletti – e soprattutto per l’importanza che hanno questo tipo di documenti che stiamo sottoponendo all’analisi anche di esperti stranieri e della Commissione Grandi Rischi. In ogni caso sono convinto che concluderemo il lavoro entro il prossimo giugno”.