Terremoto, Gentiloni: “L’Italia devastata tra sisma e neve, ma lo Stato c’è”

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Il terremoto, forte quasi quanto l’evento sismico del 30 ottobre. E poi il maltempo, con neve e gelo eccezionale per l’Italia. Una “tenaglia” a cui le istituzioni non hanno potuto tirarsi indietro. Il centro del Paese è ancora messo in ginocchio, una flagellazione che non ha fine da quel 24 agosto quando tanti piccoli tesori arroccati sulle montagne sono stati distrutti. A sorpresa questa mattina il premier Paolo Gentiloni si è precipitato a Rieti nella sede della Dicomac (Direzione di comando e controllo della Protezione civile) per presiedere insieme al capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e al commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani, una riunione di aggiornamento con tutti i vertici delle squadre che stanno operando sul territorio.

terremoto (3)Una situazione di emergenza che necessita della presenza delle istituzioni sul posto, ma anche un segnale forte e chiaro che lo Stato c’è, con l’apporto indiscusso di Curcio ed Errani. Con al suo fianco il capo della protezione civile e il commissario straordinario, Gentiloni ha assicurato: “Ci siamo presi l’impegno di raggiungere tutte le frazioni isolate per renderci conto se ci sono persone che possono correre rischi”, con “il cuore e la testa” rivolti “a quello che sta succedendo all’albergo al Gran Sasso”. La situazioni all’hotel Rigopiano è infatti drammatica, come ha spiegato lo stesso Curcio, ma “sono al lavoro 135 persone e 20 mezzi. Il centro operativo allestito qui a Penne definirà le necessità”. Intanto già domani il Consiglio dei ministri, convocato alle 11, potrebbe estendere lo stato di emergenza nelle zone colpite dal terremoto di ieri e dall’eccezionalità dell’ondata di maltempo, varando dei provvedimenti fuori dall’ordine del giorno ufficiale, aumentando quindi anche gli interventi in loco.La macchina dei soccorsi insomma non si ferma.

LaPresse/Mario Sabatini
LaPresse/Mario Sabatini

Le forze armate, coordinate dalla Protezione Civile, contano già circa 1.800 militari, ma a seguito di contatti diretti tra il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano e il responsabile della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, le forze armate stanno rendendo disponibili ulteriori contingenti di personale e mezzi. Si tratta di un impegno rilevante, che porterà il contributo complessivo della Difesa a circa 3.000 militari, oltre 950 tra mezzi ruotati e mezzi speciali del genio, nonché 16 elicotteri.Lo stesso capo dello Stato, Sergio Mattarella, che oggi ha espresso “sgomento per questa nuova tragedia che si abbatte su un territorio e su popolazioni già duramente provate da scosse sismiche ripetute e violente”, ha ringraziato “per la loro abnegazione i soccorritori che operano in condizioni estreme provocate dalla contemporaneità di scosse sismiche e di eccezionali nevicate”. “Nessuno sforzo – assicura il presidente della Repubblica – viene risparmiato nel tentativo di salvare vite umane e di soccorrere le persone in difficoltà”.

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