Terremoto, il sindado di Ascoli Piceno: “Zona franca per 4 Regioni, ci sono territori da reinventare”

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“Non è più solo un’emergenza da gestire, ma una rinascita da progettare: una zona franca può essere la risposta”. Il sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, responsabile per la finanza locale dell’Anci (Associazione nazionale Comuni d’Italia) lancia una proposta per le 4 regioni coinvolte dal sisma iniziato il 24 agosto 2016 e dopo cinque mesi non ancora placato. “Abbiamo ascoltato ieri le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e lo ringraziamo per la consapevolezza che ha mostrato circa il ruolo dei sindaci. Ora – spiega – tocca al Governo. Tocca a Roma e anche a Bruxelles. Le autorita’ italiane e europee devono guardare ai nostri luoghi come a territori da reinventare. La crisi sara’ inevitabilmente lunga. E lunga deve essere la risposta”.

Secondo Castelli occorre un progetto strutturale ‘‘che renda i nostri Comuni protagonisti di una rinascita: un laboratorio di rinascita ha bisogno di infrastrutture fisiche e tecnologiche, di ricostruzione fisica con criteri antisismici, e di uno sviluppo economico che deve essere guidato con i vantaggi fiscali che derivano da una zona franca”. Attrarre investimenti, favorire la produzione e il commercio, incentivare nuove iniziative economiche: “Tutto e’ possibile puntando sulla leva fiscale – continua il sindaco di Ascoli Piceno – progettando un’area con le dimensioni di quella del cratere, che possa giustificare progetti, studi, attivita’ con uno spazio fiscale in deroga a tutto quanto previsto dal resto del Paese. Ma in accordo preventivo con l’Unione Europea”. Se l’Europa ha un senso, ‘‘deve farsi riconoscere come fattore di opportunita’, quando si presentano criticita’. L’Italia deve giocare questo ruolo. Non da mendicante, ma da progettista di futuro. Per tutta l’Unione“. Il sindaco Castelli ha avviato una raccolta di firme per sottoscrivere l’iniziativa, che gia’ ha fatto breccia presso alcuni amministratori locali e presso alcuni parlamentari. “Chiediamo al Capo dello Stato di darci una mano – conclude Castelli – per sostenere le buone scelte del Governo di Roma e di Bruxelles”

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