“Il 5 siamo con tutti i terremotati dell’ormai ampia zona del Centro Italia all’Aula Nervi per l’udienza che Papa Francesco ha riservato a tutti. C’e’ una grande attesa e anche un’ampia partecipazione”. Così il vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, parla alla Radio Vaticana dell’udienza che giovedì 5 gennaio alle 11.00 papa Francesco riservera’ nell’Aula Paolo II alle popolazioni terremotate dell’Italia Centrale. “Il 14 di gennaio il Papa, – prosegue quindi Pompili – corrispondendo all’invito di una mamma che aveva presentato il suo bambino quando era venuto qui ad Amatrice, ha permesso che ci fosse la possibilita’ di battezzare non solo quel bambino, ma anche gli altri che sono nati nel frattempo: percio’ nel pomeriggio ci sara’ questa celebrazione nella Chiesa di Santa Marta per il Battesimo dei nuovi nati dopo la tragedia del 24 agosto, che ad Amatrice e ad Accumoli ha totalizzato piu’ di 260 vittime”.
Per quanto riguarda le attuali festività natalizie, osserva il vescovo, “si è cercato di non rassegnarsi al dolore. Si sono avuti diversi momenti di festa: momenti di preghiera, come la celebrazione della Messa nella notte di Natale o il Te Deum di ringraziamento lo scorso 31 dicembre; ma momenti pubblici come la rappresentazione vivente del presepe proprio a ridosso della zona detta ‘area rossa’, intorno alla chiesa purtroppo disastrata di Sant’Agostino. E poi naturalmente non sono mancati momenti piu’ conviviali nella grande tenda, qui ad Amatrice, ma anche nelle frazioni di Sant’Angelo, Sommati e di Torrita”.
“La gente – aggiunge – ha cercato di vivere questo Natale, che tutti ci si augura irripetibile nel senso proprio letterale, rafforzando di piu’ i legami e cercando di trovare nella fede e anche nella compagnia gli anticorpi alla solitudine e alla tristezza. Ancora ieri c’e’ stata una scossa, anzi una sequenza… L’impegno e’ quello di favorire momenti di aggregazione: nei prossimi giorni, qui ad Amatrice – il 6,7,8 gennaio – si terra’ un meeting di giovani che riflettera’ sui temi dell”Amoris Laetitia’, cercando di trovare il modo di creare anche momenti in cui coinvolgere anche la popolazione”. In prospettiva, conclude, “l’obiettivo è quello di far si’ che la realizzazione dei moduli abitativi nelle diverse frazioni, anche di Accumoli, consenta il ritorno delle persone e quindi anche il riaggregarsi delle tante famiglie, che in questo momento sono sfollate provvisoriamente sulla Riviera, a Roma o a Rieti”.