Terremoto: in Abruzzo concluso l’intervento del Soccorso Alpino Veneto

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Con il rientro delle ultime squadre ieri, si è concluso l’intervento del Soccorso alpino e speleologico Veneto in Abruzzo. Attivatosi assieme agli altri Servizi regionali del Cnsas, Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, non appena saputo della grave emergenza in atto e subito a disposizione del Dipartimento della Protezione civile che ha coordinato le operazioni di tutte le forze presenti, il Sasv ha inviato propri tecnici appartenenti alle tre Delegazioni, II Dolomiti Bellunesi, XI Prealpi Venete, VI Speleologica Veneto – Trentino Alto Adige, a iniziare dal primo contingente partito il 19 gennaio scorso. In tutto 63 soccorritori che hanno raggiunto i luoghi del terremoto con elicotteri della regione Veneto, il primo giorno, e con mezzi propri, trasportando inoltre quad, motoslitta e il gatto delle nevi dell’Unione montana Centro Cadore, in gestione alla Cooperativa Cadore.

Le diverse squadre si sono alternate in turni di lavoro di due giorni, operando sulla superficie della valanga che ha investito l’Hotel Rigopiano di Farindola, fino al rinvenimento di tutte le persone che lo occupavano e risultavano disperse. I soccorritori hanno messo a disposizione le loro specifiche professionalità, scavando con pale a mano per aprire i primi varchi nella neve verso ciò che restava della struttura, provvedendo alla bonifica della vasta area prospicente l’albergo, effettuando sondaggi lungo il perimetro per escludere la presenza di persone e garantire l’accesso dei mezzi pesanti, collaborando con gli altri enti nell’individuazione e recupero dei superstiti e delle vittime. Altre squadre sono state invece impegnate nei comuni e frazioni isolate da giorni nel Teramano: hanno affiancato il personale medico nelle missioni sanitarie contribuendo all’evacuazione degli abitanti dove richiesto, verificato casa per casa le condizioni dei residenti facendosi portavoce delle loro eventuali necessità, trasportato generi di prima necessità, alimenti, farmaci, benzina per i generatori, liberato i tetti dalla neve.

“L’insieme devastante del terremoto e della valanga ha dato origine a una situazione probabilmente mai vista prima, che ha portato tutte le forze in campo ad operare in uno scenario molto complesso e pericoloso per le diverse emergenze cui far fronte a Rigopiano, operando tra le macerie di una struttura sommersa dalla neve, con elevato rischio di altre scariche – è il primo bilancio del presidente del Sasv Rodolfo Selenati – oltre a garantire le proprie specifiche competenze tecniche, i nostri soccorritori si sono prestati anche ad utilizzare mezzi e attrezzature non consueti, dimostrando grande professionalità e adattandosi ad ogni situazione operativa loro richiesta, pur nelle ovvie difficoltà di gestione logistica”. “In merito all’utilizzo del Soccorso alpino in questo tipo di emergenza occorrerà approfondire la riflessione. Ringrazio tutti gli uomini e le donne del Sasv che hanno subito accolto la richiesta di aiuto della popolazione abruzzese e sono vicino agli amici e colleghi del Soccorso alpino e speleologico dell’Abruzzo, ancora di più dopo il grave lutto che li ha colpiti con il terribile incidente di Campo Felice. Tutti noi ci stringiamo al dolore dei familiari delle sei vittime”, ha concluso.

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