Terremoto, Mattarella ai sindaci: “Il vostro compito è difficile”

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“Ciascuno di voi sindaci svolge, in condizioni normali, un compito delicato di frontiera, di raccordo tra le comunità di base più importanti del nostro Paese: quelle comunali e quelle istituzioni nel loro complesso. Il lavoro dei sindaci è sempre decisivo per la buona salute della nostra democrazia e del nostro Paese. Ma in questo periodo il vostro lavoro si è moltiplicato, sempre più difficile, e con sfide inconsuete, inedite, impreviste, di grande portata“: così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha incontrato nella Sala del Rettorato dell’Università di Camerino i sindaci della provincia di Macerata, di cui 44 comuni su 55 – come ha ricordato lo stesso Mattarella nel suo intervento – sono stati colpiti dal terremoto.

“Mi rendo conto – continua – di quel che vuol dire il contatto con le vostre comunità, il far fronte alle esigenze con tre serie di forti scosse che si sono ripetute a distanza di due mesi o poco più l’una dall’altra; mi rendo conto della difficoltà, nel vostro compito, di far fronte non soltanto all’emergenza del momento, ma di cosa vuol dire ogni volta interrompere l’azione di sistemazione e di inizio di ricostruzione, o per lo meno di programmazione della ricostruzione, di tutela delle attività economiche, per ritornare di nuovo all’emergenza immediata dei soccorsi; mi rendo conto di che cosa vuol dire ogni volta dover rifare la verifica della condizione di tutti gli edifici già ritenuti agibili; dover ricominciare, quindi, in larga misura, la progettazione del futuro per la ricostruzione”.

“Tutto questo – aggiunge Mattarella – naturalmente complica una condizione di lavoro a voi richiesto e già difficile in partenza dopo il primo terremoto. Questo comporta un altro risvolto, anch’esso in larga misura sulle vostre spalle: una condizione così mette a dura prova la resistenza psicologica dei vostri concittadini e voi siete chiamati, pur essendo partecipi della loro sofferenza, del loro disagio, delle loro difficoltà, a dare una risposta, a dar loro una prospettiva, a darla non verbalmente o in maniera illusoria ma in concreto. In questo avete diritto a tutto l’aiuto possibile, a tutto l’aiuto delle altre istituzioni, aiuto che si cerca di garantire in pieno”. “So che vi sono anche problemi finanziari. – aggiunge il presidente della Repubblica – I comuni, nelle condizioni di contabilità in cui si trovano, non possono affrontare emergenze così straordinarie, e neppure è possibile affrontarle da parte delle altre istituzioni. So che la Regione in questi giorni ha avuto una forte anticipazione di somme per quanto riguarda le spese straordinarie. Il governo ha intenzione – per quel che so – di varare un provvedimento ulteriore che riguardi procedure e risorse. Quel che vorrei dirvi è che il vostro compito, lungi dall’essere ignorato, è tenuto in grande considerazione e trova tutto l’appoggio politico e istituzionale, ma anche umano e psicologico”.

“Lo Stato è con noi. La sfida che ci accomuna è immensa. Rinascere è l’imperativo del nostro nuovo orizzonte di governo, nelle Marche, nelle altre Regioni del Centro colpite dalle stesse calamità, in tutta l’Italia, che non sarà più la stessa se noi non ce la faremo. In questi mesi Comuni, Province, Regione, Commissario e Prefetture hanno lavorato insieme spinti dalla volontà di ricostruire uno dei territori più belli d’Italia. La Sua presenza oggi qui è la presenza dello Stato e testimonia la determinazione delle Istituzioni a mettere a disposizione tutto l’impegno, per ripartire e ricostruire le nostre comunità: ricostruire le case, ma anche le imprese e il tessuto sociale delle montagne” ha detto invece il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli.

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