“Le neuropatie diagnosticate a Gela sono eventi plausibili in un contesto industriale petrolchimico? Non posso diagnosticare un collegamento senza avere fatto uno studio accurato ed avere le prove scientifiche, mi limito a considerare che l’area di Gela è la più esposta a quegli eventi”. Così il tossicologo Francesca Di Gaudio che in un’intervista pubblicata sul sito siciliainformazioni.com spiega: “Quaranta suicidi e tentati suicidi, duemila malati di mente registrati a Gela? Ciò non sorprende, è una zona ad alto rischio, le neuropatie sono prevedibili”, spiega Di Gaudio, chimico, responsabile del CRQ regionale (qualità di laboratorio), ricercatore di biochimica e docente della facoltà di medicina dell’Università di Palermo.
“La compresenza di diversi inquinanti chimici crea fenomeni di magnificazione degli effetti. Le neuropatie sono più ‘probabili’, poi i tumori. La struttura industriale di Gela rilascia agenti patogeni, neurotossici. Gela, in particolare, – aggiunge – è già esposta agli inquinanti degli idrocarburi cancerogeni misurati dall’ARPA e dalla competente Agenzia regionale dell’ambiente. Bisognerebbe avviare una campagna sanitaria di monitoraggio e prevenzione anche per l’inquinamento da metalli nell’ambiente, nella catena alimentare e nei liquidi biologici di elezione. Non bastano più’ le classiche campagne d’informazione e formazione mirate ad una corretta educazione alimentare, – sottolinea – è necessario un sistema sanitario regionale, che utilizzando le eccellenti strutture di cui la Sicilia si è sapientemente dotata, realizzi un percorso normativo ed operativo”.