Si parte da Cuma, per “ricostruire” il grande progetto borbonico dei Regi Lagni: riportare alla balneabilità l’intero litorale flegreo domitio nell’arco di 13 mesi, grazie alla riqualificazione degli impianti di depurazione. Tre province interessate, Napoli, Caserta e Benevento, 72 comuni con 2,3 milioni di abitanti che rappresentano il 40% della popolazione campana: dalla riqualificazione del depuratore di Cuma affidata a un’associazione temporanea d’imprese, Suez capofila con Pizzarotti di Parma, vengno interessati i primi 49 chilometri della rete con un investimento di fondi europei per progettazione e realizzazione di circa 50 milioni di euro.
Altri 100 milioni di fondi regionali saranno impiegati nella gestione quinquennale, affidata a Suez Italia, impresa leader nel trattamento di acque reflue e potabili, e² presente in 70 paesi nel mondo e che in Italia ha già realizzato 600 impianti in oltre 50 anni di attività. “L’impianto di Cuma – spiega l’amministratore delegato di Suez Fabrice Rossignol – rappresenta un intervento abbastanza classico, ma avrà delle innovazioni tecnologiche nel trattamento finale dei fanghi, che sono la parte più delicata. Contiamo di consegnare alla popolazione un impianto che presenterà grandi vantaggi sul piano ambientale ma anche economico in quanto a recupero energetico”. Suez subentrerà nella gestione che prima era affidata a Sma Campania, assorbendo anche il personale in forza. Sono 150 addetti che dovranno essere formati e riqualificati per operare secondo le nuove tecnologie. Un mese per consegnare la progettazione esecutiva alla Regione Campania, 12 mesi per realizzare l’intero intervento”.
“Entro 13 mesi – sottolinea il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha consegnato l’impianto – vogliamo vedere l’impianto in funzione e sul rispetto dei tempi vi staremo col fiato sul collo. Entro l’estate 2018 vorremmo un litorale balneabile”. Un progetto che sette anni fa, quando la procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere disposte il sequestro di tutti gli impianti di depurazione con l’operazione “Regi Lagni”, sembrava impossibile. Ricorsi e contenzioni sui progetti presentati nel corso degli anni hanno bloccato l’avvio dei lavori che hanno subito un’accelerazione nell’ultimo anno. Entro i prossimi due mesi verranno consegnati alle imprese anche gli impianti di depurazione di Napoli-Nord a Orta di Atella, per un investimento di oltre 36,5 milioni di euro; sempre entro marzo sarà consegnato anche l’impianto di Villa Literno, Foce Regi Lagni, dove saranno spesi 39 milioni di euro. E ad aprile la consegna dei depuratori di Marcianise, con una spesa di 40,7 milioni di euro, e di Acerra con 33 milioni di euro. Complessivamente saranno spesi oltre 199 milioni di fondi europei, ai quali si aggiungeranno i 292 milioni di euro di fondi regionali per la gestione quinquennale degli impianti.