Un gruppo di sette ricercatori ha scoperto nel Parco nazionale del Gargano il primo esemplare italiano del fiore ‘Lino elegante’, a pochi chilometri da Monte Sant’Angelo. E’ il primo ritrovamento in Italia dopo quello, nel dicembre scorso, della ‘Orchidea Fantasma di Puglia’. Lo rende noto l’ente Parco nazionale del Gargano. Il nome scientifico del fiore denominato ‘Lino elegante’ è ‘Linumelegans Sprunerex Boissiered’: si tratta di una specie appartenente alla famiglia delle Linaceae caratterizzata da meravigliosi fiori gialli e da ghiandole scure alla base delle foglie. L’eccezionale scoperta è stata appena pubblicata su Phytotaxa, una delle piu’ importanti riviste scientifiche del settore.
A fare la straordinaria scoperta sono stati sette ricercatori delle Università di Perugia, Camerino (Macerata), Genova, Mainz (Germania) e del Ciheam (Centre International de Hautes Etudes Agronomiques Me’diterrane’ennes) di Bari. Il gruppo di ricerca è stato coordinato dal botanico garganico di origini tedesche Robert Philipp Wagensommer. La presenza del ‘Lino elegante’ era nota finora soltanto nella penisola balcanica, precisamente in Grecia, Albania, Croazia, Macedonia, Montenegro, Serbia e Bulgaria. La piccola popolazione presente a Monte Sant’Angelo era stata confusa in passato con il ‘Lino a campanelle’ (LinumcampanulatumL.), che invece cresce in Italia nord-occidentale, Francia e Spagna.
“La ricchezza biologica del Gargano, in particolare quella floristica – dichiara in una nota il presidente del Parco nazionale del Gargano, Stefano Pecorella – ormai non ci sorprende più, tali e tante sono le scoperte. Questa circostanza è il segno inequivocabile di una particolarità, quella del Gargano, di essere un insieme di biotopi generati dalla montagna, il Monte Gargano, emersa in mezzo al mare. Il passare in pochi chilometri dal clima mite della costa a quello interno rigido della foresta, da quello umido della steppa pedegarganica o delle paludi e delle lagune, produce una varietà cosi’ imponente di specie di vegetazione che solo in questi luoghi si possono trovare tutte assieme”. Pecorella sottolinea infine che “le oltre 2.000 specie, un terzo dell’intera flora italiana, costituiscono un paradiso vegetale che attrae flussi turistici inaspettati, e per molti aspetti neanche conosciuti, ma sui quali fondare un nuovo modello di sviluppo sostenibile dell’accoglienza”.