In questi giorni le caldissime acque superficiali del Canale di Mozambico hanno sfornato il primo vero ciclone tropicale del 2017, sull’emisfero australe. Difatti, subito dopo essere nato lo scorso 13 febbraio 2017 nella parte più meridionale del Canale di Mozambico, “Dineo”, seguendo una traiettoria verso sud-ovest, che l’ha spinto sopra una vasta area caratterizzata da acque superficiali molto calde fino in profondità, si è rapidamente intensificato nei giorni successivi, fino ad arrivare a raggiungere lo status di ciclone tropicale di 1^ categoria sulla scala Saffir-Simpson. Spostandosi verso sud-ovest, e intensificandosi sensibilmente, la tempesta ha reso il Canale di Mozambico da agitato a molto agitato, sollevando onde alte anche più di 4.0-5.0 metri in mezzo al braccio di mare che separa le coste africane dall’isola del Madagascar.
L’intenso moto ondoso ha creato parecchi disagi alla navigazione marittima in tutta l’area, costringendo le locali flotte pescherecce a rimanere a terra. Nella mattinata di ieri il ciclone “Dineo“, avvicinandosi alle coste centro-settentrionali del Mozambico ha iniziato a virare verso ovest, puntando dritto la linea di costa per effettuare il “landfall” nel tratto di costa poco a nord della città di Morrumbene, dove la tempesta ha scaricato forti rovesci di pioggia, accompagnati da venti piuttosto intensi e rafficati.
Durante la fase del “landfall” il ciclone ha prodotto piogge molto intense, che localmente hanno assunto carattere torrenziale, creando degli allagamenti, seppur molto localizzati. Queste precipitazioni molto intense, legate al passaggio del nucleo centrale di “Dineo”, sono state accompagnate da venti molto forti e turbolenti che hanno raggiunto picchi di oltre 80-90 km/h. Nell’area prossima al “landfall”, lì dove è passato l’occhio di “Dineo”, le raffiche più forti avrebbero superato la soglia dei 100 km/h, sradicando numerosi alberi e danneggiando diverse abitazioni.
Al contempo forti mareggiate hanno colpito le coste centrali del Mozambico, con ondate alte anche più di 3.0-4.0 metri, in grado di provocare delle inondazioni sulle aree costiere più basse. Subito dopo aver effettuato il “landfall” sulla costa la tempesta è penetrata rapidamente verso l’entroterra, andando progressivamente ad indebolirsi a semplice depressione tropicale, capace di apportare forti rovesci di pioggia e intensi temporali, accompagnati da una sostenuta ventilazione, sulle aree interne del Mozambico centro-meridionale.
Da notare come i resti dell’ormai ex ciclone tropicale “Dineo”, in prossimità del confine con il Sudafrica nord-orientale, stiano causando una sensibile intensificazione della ventilazione meridionale sulle province più settentrionali dell’entroterra sudafricano, fra Polokwane e Musina (in passato nota anche Messina). Attualmente una raffica di ben 76 km/h è stata registrata dalla stazione di Mica, dove il vento da Sud e S-SO si è fatto particolarmente intenso. I rimasugli di “Dineo” dovrebbero dissiparsi definitivamente non prima del pomeriggio di domani sulle province del Sudafrica nord-orientale.