“Dal 16 al 19 gennaio sugli impianti ad alta tensione 23 su 255 linee elettriche hanno avuto disservizi per abbassamento dei conduttori o delle funi di guardia, con lo scatto e l’interruzione a protezione su 12 linee, danni a sostegni su 5 linee, sei campate su oltre 13mila, tra Abruzzo e parte sud Marche”. Insomma, si tratta di “danni strutturali tutto sommato limitati per quanto riguarda gli impianti il che evidenzia la loro robustezza e buona costruzione”. Lo dice Pier Francesco Zanuzzi, amministratore delegato di Terna Rete Italia, rispondendo alle domande nel corso della sua audizione alle commissioni riunite Ambiente e Attivita’ produttive della Camera in relazione agli eventi verificatisi nelle zone dell’Italia centrale in seguito al maltempo di gennaio 2017 e ai recenti eventi sismici, con particolare riferimento ai disservizi nella fornitura di energia elettrica. Audizione che viene trasmessa regolarmente sul servizio streaming della Camera.
Non si e’ registratto “nessun problema sulle stazioni elettriche, nodi dove si appoggiano le 255 linee“, prosegue lad, e non si registra “nessun danno riconducibile a caduta alberi su linee”, infatti spesso “l’unica causa” dei danni e’ stata “il manicotto di ghiaccio”. A pesare soprattutto e’ quindi stata la “formazione diffusa di manicotti di neve e ghiaccio- spiega Zanuzzi- cilindri che si formano attorno all’elemento, aggravano notevolmente il peso sulle strutture, sino a 15 volte piu’ del normale e possono causare abbassamenti, rotture e in alcuni casi il cedimento“. Il “diametro dei manicotti puo’ arrivare a 20 centimetri e formandosi su conduttori di energia a 15 – 20 metri di altezza puo’ abbassarli fino a un paio di metri da terra”, avverte l’ad Terna Rete Italia. Ma Terna Rete Italia ha messo in campo delle contromisure, ad esempio ha installato “negli ultimi due anni 5.700 dispositivi antirotazionali che mitigano il rischio si formi il manicotto- spiega l’ad Pier Francesco Zanuzzi- la neve si accumula su un lato e fa ruotare il connettore, con questi dispositivi molte linee non ruotavano, evitando cosi’ il formarsi dei manicotti stessi”.
Più in generale, “operiamo secondo prassi riconosciute internazionalmente come le migliori”, avverte Zanuzzi, ad esempio sui “4.200 km di linee Abruzzo e Marche abbiamo fatto due volte il giro della rete nei due anni precedenti, abbiamo tagliato delle piante e infatti nessuna interruzione e’ stata causata dalla loro caduta, negli ultimi due anni abbiamo acquisito una flotta elicotteri per le ispezioni, anche termografiche, e per le attivita’ di pronto intervento, svolgendo oltre 100 ore volo su Abruzzo e Marche”.