Le associazioni animaliste Lav, Enpa, Lipu, Lac, Lndc, Animalisti italiani e Leidaa “ribadiscono con fermezza la loro posizione contraria ad ogni ipotesi di abbattimento” dei lupi e apprezzano “molto il tempestivo interessamento del Presidente Gentiloni al quale chiediamo massimo rigore per arrivare al piu’ presto ad una soluzione che salvi i lupi”. Dopo il rinvio dell’esame in Conferenza Stato-Regioni del Piano di conservazione e gestione del lupo, le sigle animaliste ribadiscono che “il ministro Galletti, con ostinazione vuole mantenere la possibilita’ di uccidere i lupi e si conferma quale unico responsabile della mancata applicazione delle misure di prevenzione che lo stesso Piano prevede, le uniche che possono concretamente ridurre i conflitti tra attivita’ umane e presenza del lupo”.
Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Puglia – affermano le associazioni – si sono “gia’ espresse pubblicamente contro la condanna a morte dei lupi: una maggioranza di ben 11 Regioni che nella prossima seduta della Conferenza Stato-Regioni (9 marzo) sara’ chiamata a impedire che il Piano possa essere approvato senza lo stralcio del capitolo III.7 che prevede le uccisioni, rese ora persino piu’ facili”. Nell’apprezzare “l’interesse e la partecipazione convinta di migliaia di persone che da mesi condividono il nostro appello #CACCIAUNNO“, le associazioni osservano che “questa mobilitazione collettiva non puo’ che essere un chiaro invito per i presidenti delle Regioni a fare il bene dei lupi, patrimonio indisponibile dello Stato, escludendo ogni ipotesi di soluzioni pasticciate o di compromesso che contemplino abbattimenti”.