Tornano in Italia, per essere mostrati al pubblico, i vetrini del biologo tedesco Theodor Boveri, usati negli esperimenti sui ricci di mare condotti a Napoli, che hanno fatto luce sulle prime fasi dello sviluppo dell’embrione e il ruolo cruciale dei geni. I vetrini, che contengono i preparati microscopici del biologo tedesco, tornano per la mostra ‘Theodor Boveri at the Naples Zoological Station‘ che sara’ inaugurata a Napoli il 27 febbraio alle ore 19,00, presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn. Arrivano dal California Institute of Technology dove i vetrini sono approdati dopo varie peripezie.
La loro storia comincia alla Stazione Zoologica Anton Dohrn dove Boveri a fine ‘800 ha iniziato i suoi esperimenti sugli embrioni di ricci di mare; passa per la Germania, all’universita’ di Wuerzburg dove sono sopravvissuti ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, e si conclude negli Stati Uniti, presso il California Institute of Technology, dove sono approdati negli anni ’90 del secolo scorso. Qui sono stati studiati anche dal biologo Eric Davidson, pioniere degli studi sul ruolo dell’attivita’ dei geni nello sviluppo dell’embrione.
Anche quest’ultimo viene ricordato in occasione della mostra, nell’ambito del convegno ‘From Boveri to Davidson: Embryological Approaches to Genomic Function’, che celebra queste due vite scientifiche che, a 100 anni di distanza, sono state dedicate a decifrare il contenuto del nucleo della cellula e il suo ruolo nello sviluppo embrionale. Theodor Boveri, infatti, presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn, con l’uso e lo studio degli storici vetrini, ha potuto rispondere a una delle domande cruciali della biologia di tutti i tempi: ‘‘Cosa determina la forma di un organismo vivente?” e grazie ai suoi esperimenti sugli embrioni di riccio di mare, ha compreso che solo una precisa combinazione dei cromosomi contenuti nel nucleo delle cellule embrionali permette lo sviluppo normale di un organismo.