“La conversazione tra Lupi e il direttore dell’hotel e’ scandalosa ed e’ la prova di come non abbia funzionato il servizio d’emergenza. Inoltre, da cittadino, mi chiedo: come e’ possibile che Lupi sia ancora al suo posto?”. Lo ha detto l’avvocato Romolo Reboa, che insieme ai legali Maurizio Sangermano e Gabriele Germano, assiste un superstite e i famigliari di tre delle 29 vittime della tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), riferendosi alla telefonata intercorsa tra il dirigente del 118 Vincenzo Lupi, dal Centro di coordinamento della prefettura di Pescara, con il direttore dell’hotel Bruno Di Tommaso, che non si trovava a Rigopiano: la valanga aveva gia’ travolto la struttura, ma le parole di Di Tommaso finirono per ritardare l’invio dei soccorsi. “Forse se qualcuno non avesse giocato a ‘mi manda Picone’ – ha aggiunto l’avvocato – e avesse svolto seriamente il suo compito, i soccorsi sarebbero potuti partire prima, ma questo non lo so e spetta alla Procura accertarlo”.