Space Economy: “Una grandissima opportunità per il Paese”

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La space economy conta in Italia circa 6.000 addetti per un fatturato attorno a 1,7 miliardi di euro, pertanto deve essere considerata un driver della crescita economica e della ricerca scientifica.

E` quanto emerso dal convegno sul tema organizzato da Airpress e Formiche, moderato dalla giornalista Maria Latella e al quale hanno partecipato i vertici dei principali attori del settore e, per il governo, il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda e quello dell`Istruzione e della Ricerca, Valeria Fedeli.

Un settore, quello dello spazio, che vede l`Italia in prima linea in ambito internazionale sia a livello di ricerca che di risultati industriali. Serve però, ove possibile, un maggiore coordinamento nei piani di sviluppo e nei programmi di investimento.

Come ha sottolineato il presidente dell`Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston, “la space economy rappresenta una grandissima opportunità per il Paese. Ogni euro investito ne genera 3-4-5 in altri settori. Questa crescita ci rende più forti nel mondo come Italia e come Europa. Per questo è indispensabile fare sistema per aumentare la nostra competitività”.

Un aspetto non disgiunto dall`occupazione, spiega l’Agenzia Spaziale Italiana. “Il successo della space economy – ha aggiunto il numero uno dell`ASI – si misura infatti anche nella capacità di creare opportunità per i giovani”. E la strada della crescita passa inevitabilmente per la ricerca.

Nel suo intervento, Donato Amoroso, amministratore delegato di Thales Alenia space Italia (joint venture tra Finmeccanica e Thales), ha rimarcato “l`importanza della ricerca per mantenere la leadership in un mercato sempre in movimento. Per questo dobbiamo sviluppare sempre di più l`eccellenza italiana”.

Il ruolo dell`Italia si inserisce in una più ampia cornice europea come testimoniano i numerosi programmi congiunti. Lo ha ricordato Luigi Pasquali, amministratore delegato di Telespazio. “L`avvio di una strategia spaziale comune, come testimoniato da programmi come Galileo, Copernicus ed Egnos, segna un passaggio epocale e la disponibilità del governo ad iniettare risorse è un aspetto fondamentale per lo sviluppo della space economy. C`è bisogno di una pianificazione nazionale che si affianchi alle strategie dei soggetti privati”.

Il ministro Calenda, nel suo intervento, ha posto l`accento sulla spinta che il lavoro comune in Europa su Spazio e Difesa può rappresentare per la crescita dell`Europa. Un`Europa che, ha aggiunto, “non esiste se resta quello che è. Per sopravvivere deve cambiare nel senso di una maggiore integrazione. I programmi comuni su Spazio e Difesa hanno un ruolo fondamentale in questo. Senza considerare le ricadute scientifiche ed economiche sui singoli paesi. Industria 4.0 riguarda anche l`aerospazio con progetti strategici e filiere di intervento”.

In chiusura dei lavori, il ministro Fedeli ha sottolineato l`importanza dello sviluppo del settore “perché è fondamentale che l`Europa conservi e sviluppi l’accesso autonomo allo spazio. Il 2017 sarà importante per l’Italia dello Spazio, il nostro Paese dovrà continuare a essere un driver nella visione e nell`innovazione”.

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