Un programma triennale di mostre sulla storia artistica e culturale del territorio maceratese colpito dal sisma. E’ la proposta emersa da un incontro fra i sindaci e le realtà locali che hanno dato vita al manifesto della Marca maceratese Ma.Ma., una sigla dietro la quale si muovono progetti e idee per ricostruire il territorio a partire dalla valorizzazione del patrimonio culturale. Il Ma.Ma ha il sostegno delle Università di Macerata e Camerino, dell’Accademia di Belle arti e di altri organismi culturali. Vi aderiscono i Comuni di Macerata, Matelica, San Severino, Treia, Tolentino, Monte San Giusto, Ripe San Ginesio, Camerino, Castelraimondo, Morrovalle, Porto Recanati, Montelupone, Pollenza, Esanatoglia, Recanati, Visso, Fiastra.
‘‘Il Ma.Ma. rappresenta un’opportunità di costruire una rete di comuni che vogliono da subito ripartire valorizzando il capitale culturale” ha affermato Stefania Monteverde, assessore alla Cultura e vicesindaco di Macerata. ”Possiamo rafforzare la nostra vocazione naturale ad essere distretto culturale e turistico con un grosso impegno dal basso, anche se siamo ancora in emergenza: è una palestra per costruire un sistema di sviluppo a base culturale”. Si e’ anche deciso di proporre alla Regione tre nuovi depositi per ospitare le opere d’arte recuperate dalle macerie il più vicino possibile ai territori di origine: il Castello della Rancia di Tolentino, il deposito attrezzato di Matelica, il Lanciano Forum di Castelraimondo. ”Possiamo da subito organizzare mostre con queste opere per raccontare che il nostro territorio è vivo e agibile” ha osservato Alessandro Delpriori, sindaco di Matelica e storico dell’arte. ”Pensiamo a mostre e itinerari volti a mettere in luce la ricchezza di un tessuto artistico, urbanistico e ambientale alla cui rinascita occorre da subito lavorare”.