Gli occhi dei sismologi continuano a rimanere puntanti sul Centro Italia. La zona è infatti da mese sede di una sequenza sismica senza precedenti, che dal 24 Agosto si manifesta anche attraverso forti scosse (magnitudo 6 il 24 Agosto, magnitudo 5.4 e magnitudo 5.9 il 26 Ottobre, magnitudo di 6.5 il 30 Ottobre, ed infine magnitudo 5.1, magnitudo 5.5, magnitudo 5.4 e magnitudo 5.0 il 18 Gennaio, ndr).
Oggi l’esperto di INGV ha dunque condiviso l’aggiornamento sulla sequenza in Italia centrale, mostrando titubanza sulla sua nuova denominazione “Amatrice, Norcia, Visso – ma gli altri Comuni poi?”. Come di consueto Amato mostra e spiega i grafici degli “oltre 55.500 aftershocks localizzati dalla RSN-INGV.” Risuta di “quasi 70 km l’estensione nord-sud dell’area attiva.” mentre “la sismicità continua a diminuire lentamente.”
I dati lasciano intravedere un aspetto ottimistico, in quanto “il numero dei terremoti di M?2 in tutta l’area è di una ventina al giorno, pochi quelli di M3 o più. Le zone più attive in questi ultimi giorni sono le due estremità nord (Marche) e sud (Abruzzo) della sequenza (v. simboli colorati in mappa). Le probabilità di aftershocks più forti diminuiscono settimana dopo settimana ma non sono nulle.”
Sembra quasi voler rassicurare, Amato: “Diciamo che mi stupirei di altri forti eventi nella zona centrale e meno in quelle marginali”, ma è consapevole dell’attuale imprevedibilità di alcuni fenomeni, “abbiamo imparato che le riprese e le sorprese sono purtroppo sempre possibili. In termini probabilistici, possiamo essere forse un po’ più ottimisti di qualche giorno fa, relativamente alla fine della sequenza in corso. Vediamo l’andamento dei prossimi giorni.”