“Adesso rivogliamo la nostra routine, la nostra vita di tutti i giorni, anche se qui a Magione stiamo benissimo”: a dirlo sono alcuni degli sfollati di Norcia che dal 30 ottobre vivono nell’hotel ‘Ali sul lago’, in riva al Trasimeno. “Qui abbiamo ritrovato la serenità, grazie anche a questa gente che ci ha accolto come meglio non si poteva, il giorno che dovremmo andarcene sarà un giorno felice perché ritorneremo nella nostra città, ma anche triste perché saluteremo delle persone eccezionali”, racconta Anna Cipolla, che in questo residence è diventata la portavoce e punto di riferimento per tutti i 75 nursini che ancora vi alloggiano. Non mancano però le preoccupazioni: “che ne sarà delle nostre case?”, si chiede Italia Lisi, di San Pellegrino di Norcia, che pone in particolare la questione dei mutui da pagare: “Noi avremo una casetta in legno, ma cosa accadrà con la banca? Non sara’ facile e il futuro e’ incerto, speriamo di non essere abbandonati”. E timori vengono espressi anche per il lavoro, “adesso e’ tutto fermo e i soldi servono”, sottolinea Mustafia Hasip, macedone di origine ma da oltre 20 anni a Norcia. Per tutti, pero’, l’incubo vero si chiama ancora Terremoto: “appena sentiamo tremare, anche per il passaggio di un camion, torna la paura”.