Vampata di caldo tra USA e Canada, in arrivo un intenso episodio di “chinook” ai piedi delle Montagne Rocciose

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Dopo l’intensa quanto anomala ondata di caldo che nei giorni scorsi ha colpito gli stati meridionali, facendo schizzare i termometri oltre la soglia dei +35°C +36°C, con picchi fino a +37°C +38°C in Oklahoma, gli Stati Uniti ora si preparano ad affrontare una nuova intensa scaldata che stavolta interesserà gli stati centro-settentrionali, per l’attivazione del “chinook”, il “foehn” delle Montagne Rocciose. Tutto per merito di una, seppur temporanea, intensificazione del flusso zonale sul Pacifico nord-orientale, a seguito dello sviluppo di una profondissima depressione extratropicale nel tratto di oceano poco a sud delle Aleutine. Questa profonda circolazione depressionaria avrà il merito di richiamare, dalle latitudini sub-tropicali del Pacifico, masse d’aria piuttosto miti e umide che si dirigeranno verso la West Coast nord-americana, interessando l’Oregon, lo stato di Washington e la British Columbia, attraverso una sostenuta ventilazione sud-occidentale che apporterà forti piogge e tanta neve fresca sui versanti più occidentali delle Montagne Rocciose.

L'evento di "chinook" atteso nei prossimi giorni fra USA settentrionali e Canada meridionale
L’evento di “chinook” atteso nei prossimi giorni fra USA settentrionali e Canada meridionale

Generalmente in queste situazioni, quando sulla West Coast, tra nord USA e Canada, sta per transitare un intenso sistema frontale proveniente dal Pacifico settentrionale, accompagnato da intensi venti da SO e O-SO, le forti correnti dai quadranti occidentali (o sud-occidentali) in quota tendono rapidamente a scavalcare le principali vette delle Montagne Rocciose, che in quel punto sfiorano i 4000 metri di altezza (monte Robson 3954 metri), per ridiscendere verso l’Alberta e l’est del Montana, incanalandosi lungo le principali vallate, con forti raffiche di caduta che per il noto fenomeno della “compressione adiabatica” (abbassandosi di quota aumenta la pressione), tendono a riscaldare la massa d’aria di circa +1°C ogni 100 metri, raggiungendo le vallate e le pianure sottostanti come una corrente d’aria molto secca e calda che porta conseguenti rialzi termici.

Difatti quando le prime raffiche raggiungono le praterie dell’Alberta il cielo diventa subito limpido mentre le temperature comincia a schizzare verso l’alto con il crollo dell’umidità relativa, su valori anche sotto il 15-20 %. Per questo motivo in inverno, appena inizia l’episodio di “chinook” con le prime raffiche di caduta, si passa da una temperatura iniziale di -15°C a una massima di ben +10°C +15°C in poche ore, fino a che non si interrompe il flusso dalle valli delle Montagne Rocciose e la temperatura torna a crollare su valori negativi altrettanto rapidamente con l‘instaurazione dell‘inversione termica al suolo (agevolata dall’aria secca lasciata dai venti di caduta). Per queste peculiarità il “chinook” è il principale responsabile degli incredibili sbalzi termici giornalieri che si possono verificare tra l’Alberta e lo stato del Montana. Basti pensare all’impressionante rialzo termico sperimentato a Loma, nello stato del Montana, il 15 gennaio del 1972.

Chinook WindsPensate che prima dell’avvento del vento favonico la temperatura era crollata a -47°C, poi in poche ore, con l’irrompere delle raffiche del “chinook”, la colonnina di mercurio schizzò fino a +7°C, uno sbalzo davvero impressionante. Finora in nessuna località del pianeta è stata registrata una variazione termica cosi significativa in poche ore. Un record del record che solo un vento dalle caratteristiche del “chinook” può realizzare. Spesso può accadere che il flusso che origina la componente favonica sul versante orientale delle Montagne Rocciose abbia una origine sub-tropicale, provenendo dalle latitudini sub-tropicale del Pacifico (non lontano dalle Hawaii), quindi calda e umida sino alla West Coast americana.

page033-2Questo flusso, originariamente caldo, attraversando la catena delle Montagne Rocciose, dove scarica tutto il contenuto di umidità con nubi e annesse precipitazioni, durante la discesa verso l’Alberta e il Montana tende ulteriormente a scaldarsi per “compressione adiabatica” arrivando nei fondovalle come una corrente secca e molto calda, che in pieno inverno può far schizzare le temperature sopra i +20°C. Ad esempio, nel febbraio del 1992 nella città di Claresholm, in Alberta, il termometro riuscì a superare i +24°C, stabilendo la temperatura massima più alta mai toccata in Canada nel mese di febbraio. Il “chinook” è molto conosciuto anche nella città di Calgary, una delle principali città dell’Alberta, dove il vento tende ad incanalarsi attraverso la Bow Valley, nelle Montagne Rocciose, per sfociare ad ovest della città con forti raffiche di caduta che si aprono a ventaglio lungo il sud-est dell’Alberta.

sm-gallery-chinookL’11 gennaio del 1983 a Calgary la temperatura passò dai -17°C fino ai +13°C in appena 4 ore. Per questo motivo la nevosità di Calgary è inferiore rispetto a quella delle località circostanti. Un’altra performance del “chinook” è quella registrata a Spearfish, nel South Dakota, l’22 gennaio 1943, quando il termometro passò da -20°C a +8.3°C in soli 2 minuti. Visto i notevolissimi rialzi termici che apporta viene definito come il vento “mangianeve” per eccellenza. L’aria calda e secca che lo accompagna fa fondere rapidamente il manto nevoso presente al suolo in poche ore. A causa dei bassissimi valori di umidità la neve oltre a fondersi in parte evapora, tanto da far sparire oltre 30-40 cm di neve fresca in meno di 24 ore. Poi quando soffia violento la neve accumulata sul terreno viene letteralmente spazzata via. Ne sanno qualcosa gli abitanti di Lethbridge, qui il 25 febbraio del 1986 un manto nevoso, spesso più di 1 metro, sparì in poco meno di 8 ore, sotto l’incalzare di violentissime raffiche di caduta che toccarono un picco di ben 166 km/h.

L'origine dei caldi venti di "Chinook" sul versante est delle Montagne Rocciose
L’origine dei caldi venti di “Chinook” sul versante est delle Montagne Rocciose

Essendo un vento che si rinforza sensibilmente, complice anche la forza gravità, durante la discesa e l’incanalamento lungo le ampie vallate che caratterizzano il versante orientale delle Montagne Rocciose questo vento, in presenza di forti “gradienti barici orizzontali” (differenze di pressione), tra la West Coast e il Canada orientale, può divenire veramente furibondo, soffiando con raffiche di vero uragano, con picchi fino a 150-160 km/h. Nelle località del sud-ovest dell’Alberta, le meglio esposte alle sue sfuriate, le raffiche di caduta dalle vallate retrostanti assumono intensità di un’ autentica tempesta. Lethbridge, nel sud-ovest dell’Alberta, è probabilmente la città più esposta di tutte. Proprio a Lethbridge il 19 novembre 1962 è stata misurata una raffica di ben 172 km/h, si tratta della più violenta folata attribuita al “chinook”, anche se in alcune vallate più interne le raffiche possono divenire ancora più violente negli episodi più forti, arrivando anche a sradicare grossi alberi.

800px-Chinook-arch-01Come abbiamo già anticipato questo vento si attiva ogni qual volta un sistema frontale, collegato ad una profonda circolazione depressionaria proveniente dal nord Pacifico, scavalca rapidamente le Montagne Rocciose per portarsi verso il nord degli USA e il Canada centro-meridionale, con intense correnti occidentali a seguito. Di solito gli episodi più intensi di “chinook” si realizzano quando in quota (nella media troposfera) scorrono intensi flussi occidentali (o da sud-ovest) che spingono molto rapidamente, da Ovest ad est, i sistemi frontali e i cicloni extratropicali che provengono dal Pacifico settentrionale. L’irrompere del “chinook” è spesso accompagnato dalla formazione della spettacolare “chinook arch”, una grossa banda nuvolosa ad arco che si origina davanti le catene montuose ed è generata dal sollevamento forzato verso l’alto dell’aria umida che era presente nei bassi strati prima dell’irrompere delle forti raffiche di caduta.

chinook1Questa particolare banda di nubi stazionaria, dalla forma ad arco, pur mostrandosi molto minacciosa solo raramente può apportare delle precipitazioni degne di nota, regalando in compenso suggestive albe e tramonti. La “chinook arch” si dirada non appena si arrestano le raffiche discendente sul versante orientale delle Montagne Rocciose. Quando soffia impetuoso il “chinook” può produrre altre nubi caratteristiche, dalla forma lenticolare, lungo i principali contrafforti montuosi delle Montagne Rocciose, a causa delle forti turbolenze innescata durante il transito sopra gli ostacoli orografici.

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