Verso porti stellari, a caccia di mondi alieni: ecco l’intervista a Pete Worden, il presidente della Breakthrough Foundation

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‘Porti stellari’ dai quali lanciare minuscoli veicoli spaziali verso i pianeti esterni al Sistema Solare, i radiotelescopi piu’ potenti del mondo in ascolto di eventuali segnali dallo spazio e nuovi telescopi spaziali: e’ il futuro dell’esplorazione dell’universo al quale sta lavorando la Breakthrough Initiatives proposta dal miliardario russo Yuri Milner e sostenuta dall’astrofisico Stephen Hawking. “E’ importante fare uno sforzo enorme per studiare i pianeti ruotano intorno agli altri soli nell’universo e, ancora di piu’, e’ importante scoprire se esistono degli esseri intelligenti al di fuori del nostro Sistema Solare”, ha detto all’ANSA il presidente della Breakthrough Foundation, Pete Worden.

In questi giorni e’ in Italia per aprire una possibile collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) finalizzata alla costruzione di un telescopio spaziale per osservare il sistema stellare piu’ vicino alla Terra, Alpha Centauri. Si prevede di utilizzare anche i puu’ grandi telescopi basati a Terra, come il Very Large Telescope (Vlt) che si trova sulle Ande cilene, ad Atacama. “Il primo obiettivo sara’ scoprire nuovi pianeti e riuscire a vederli quando transitano contro il disco della loro stella; in un secondo momento – ha aggiunto – cercheremo di osservarli direttamente per cercare nella loro atmosfera tracce di sostanze spie della vita”, come anidride carbonica ossigeno o ammoniaca. Un altro progetto ambizioso, che la Breakthrough Foundation intende finanziare con 10 milioni di dollari, punta a concludere una serie di accordi con i radiotelescopi piu’ grandi del mondo per metterli in ascolto si segnali dallo spazio, in cerca di regolarita’ che potrebbero rivelare un eventuale messaggio da un’intelligenza aliena. Si prepara cosi’ una nuova versione del programma Seti (Search for Extra-Terrestrial Intelligence).

Il terzo punto sul quale lavora la Breakthrough Foundation e’ l’invio sul sistema Alpha Centauri di una flotta di singolari veicoli spaziali equipaggiati con vele spinte da raggi laser. I veicoli al momento hanno l’aspetto di un minuscolo chip dal lato di mezzo centimetro, ma in grado di catturare dati e immagini e di spedirli a Terra. “La tecnologia c’e’ e si prevede un finanziamento di 100 milioni di dollari per i prossimi cinque anni. Il prototipo – ha aggiunto – potrebbe essere pronto fra cinque anni per un volo di prova nel Sistema Solare”. Il primo sciame di vele, potrebbe essere spinto oltre il Sistema Solare nel 2020, da un “porto stellare” che potrebbe trovarsi in un punto molto alto, ma occorrerà molta pazienza prima che a Terra arrivi la prima immagine di un mondo alieno: “bisognera’ aspettare il 2060 – ha detto Worden – perche’ il segnale torni indietro”. 

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