Vino, Firenze: oltre 3000 al ‘Chianti Lovers’ alla Fortezza da Basso

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Oltre 3.000 i partecipanti per ‘Chianti Lovers’, l’anteprima 2017 promossa dal Consorzio Vino Chianti che si e’ tenuta oggi alla Fortezza Da Basso di Firenze. Un’affluenza da record per la manifestazione che premia la scelta del Consorzio, quella cioé di aprire al grande pubblico. In ‘vetrina’ 104 aziende e 500 tipologie di vino dell’Annata 2016 e della Riserva 2014 che hanno caratterizzato questa edizione per la prima volta organizzata nel polo fieristico fiorentino. Fra i partecipanti le aziende del Consorzio, dei Consorzi di sotto zona, Rufina, Colli Fiorentini e Colli Senesi, nonché’ di ulteriori 6 denominazioni toscane. L’anteprima del Chianti, a cui ha partecipato anche il sindaco di Firenze Dario Nardella, e’ stata l’occasione per fare il bilancio del 2016: il Chianti ha una produzione complessiva di circa 800 mila ettolitri, un valore che si aggira intorno ai 400 milioni di euro e 87 milioni di bottiglie in commercio.

Il 70% e’ destinato all’export per i mercati quali Usa, Germania, Inghilterra e Giappone, con un’attenzione sempre maggiore al Sud America e all’Asia dove il Consorzio sta sviluppando nuovi rapporti commerciali. La filiera, di quella che ad oggi e’ la prima Denominazione italiana di vini rossi fermi per produzione/commercializzazione, conta 3 mila operatori. “Siamo felici per questo risultato eccezionale – ha dichiarato Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti -, un’affluenza da record che non ci aspettavamo e che ha premiato ancora una volta la nostra scelta di aprire al grande pubblico”. Busi ha quindi rilanciato la proposta di un “Wine Tuscany”, un appuntamento dove coinvolgere tutti i consorzi della Toscana per una grande festa del vino. “Il ‘sistema vino’ della Toscana paga un’eccessiva frammentazione, quando invece sarebbe opportuno fare squadra per valorizzare e lanciare nel mondo la settimana delle anteprime. E su questo e’ importante contare sulla collaborazione della Regione Toscana e del governatore Enrico Rossi: dobbiamo fare un’operazione tutti insieme” che “paga” piu’ delle “anteprime frammentate”.

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