Dopo la tempesta di maestrale d’inizio settimana nelle prossime ore le nostre regioni meridionali, in modo particolare quelle adriatiche e il sud peninsulare, inclusa la Sicilia, faranno i conti con l’irrompere di intensi venti settentrionali, prevalentemente di tramontana, che soffieranno oltrepassando la soglia d’attenzione in varie regioni. I venti settentrionali, già dalla prossima serata/notte, si faranno sentire soprattutto sulle coste di Marche, Abruzzo, Molise e Puglia garganica, dove si potranno registrare raffiche sui 60-70 km/h. Questa nuova sensibile intensificazione della ventilazione nei bassi strati è da ricondurre al momentaneo infittimento del “gradiente barico orizzontale” fra i mari italiani, i vicini Balcani e la Grecia. Difatti, l’ulteriore spinta verso est del promontorio anticiclonico delle Azzorre, che attualmente presenta dei massimi di oltre 1029 hpa sulla Francia settentrionale, andrà a contrastare con l’ormai vecchia depressione in azione sul basso Egeo, con un minimo barico stimato sui 1000 hpa. Tale depressione, inoltre, continua ad essere alimentata da vari nuclei di vorticità positiva in quota, indotti dalla componente marcatamente meridiana (asse nord-sud) del “getto polare” che scorre lungo il bordo orientale di questa grossa impalcatura anticiclonica.
L’ulteriore spostamento verso levante del promontorio anticiclonico oceanico favorirà un ulteriore inspessimento del “gradiente barico orizzontale” sopra buona parte del territorio nazionale, con particolare riferimento per le nostre regioni meridionali, ancora influenzate dalla depressione sull’Egeo, in fase di evoluzione a “CUT-OFF”. La vicinanza delle due contrapposte figure bariche dinamiche, fra la Francia e l’Egeo meridionale, darà luogo ad un “gradiente barico orizzontale” significativo che attiverà, già dalla serata/notte, intensi venti di tramontana su tutto il medio-basso Adriatico, medio-basso Tirreno e Ionio, fino a carattere di burrasca. La latente depressione presente sull’Egeo meridionale richiamerà aria decisamente più fredda, di origine polare marittima “continentalizzata”, che dalla Repubblica Ceca e dall’Austria scivolerà verso la Slovenia e la Croazia, sfociando successivamente sul mar Adriatico sotto forma di intensi venti da Nord e N-NE che scivoleranno sotto forma di forti raffiche “catabatiche” dai valichi naturali delle Alpi Dinariche.
Nel corso della serata e della nottata successiva e durante la giornata di domani, dopo aver scavalcato molto velocemente l’Appennino, questi venti settentrionali raggiungeranno la bassa Toscana, l’Umbria, il Lazio e la Campania come rafficati venti di grecale e tramontana che si verseranno sul Tirreno, con raffiche di caduta che potranno toccare punte di ben 50-60 km/h sul Lazio e oltre 60-70 km/h sulla Campania, in particolare lungo l’imbocco delle principali vallate appenninica. Specialmente lungo l’Appennino Campano dove la ventilazione da Nord risulterà particolarmente intensa a seguito della compressione del “gradiente barico orizzontale”. L’intensa ventilazione settentrionale, dopo aver sferzato le coste del medio Tirreno, si propagherà alle regioni meridionali, come intensi venti da N-NO e Nord che raggiungeranno l’intensità di burrasca fra il basso Tirreno e lo Ionio, con raffiche che potranno oltrepassare la soglia dei 70 km/h.
Fra la tarda mattinata e il pomeriggio di giovedì l’intensa ventilazione da Nord raggiungerà la Sicilia, le coste della bassa Calabria e la Puglia, con raffiche da N-NO e Nord che potranno toccare punte di oltre 60-70 km/h, soprattutto fra la Sicilia tirrenica e il Salento. Dopo aver spazzato il basso Adriatico, il Canale d’Otranto e la Puglia gli impetuosi venti settentrionali sfonderanno sull’area del Golfo di Taranto e sullo Ionio, attraverso venti molto forti da Nord che potranno raggiungere forza 8-9 della scala Beaufort sull’alto Ionio in mare aperto, ove si origineranno vere e proprie bufere, con raffiche di picco capaci di raggiungere gli 80-90 km/h. La forte ventilazione da Nord che si dipanerà sull’alto Ionio interesserà di striscio pure parte della costa ionica calabrese, specie l’area fra il cosentino ionico, la costa crotonese e il Salento, dove nei picchi sono state misurate folate fino a 80 km/h.
I forti venti settentrionali, tra l’Adriatico e il basso Tirreno, andranno a scemare solo dalla serata di domani, perdendo gradualmente di intensità, fino a divenire da moderati non prima della giornata di domenica. Solo fra il medio-basso Adriatico e lo Ionio persisterà ancora una intensa ventilazione da Nord e N-NO, oltre la soglia d’attenzione, che andrà ad attenuarsi non prima della mattinata di domenica. Dalla prossima serata, con lo sfondamento delle prime burrasche da Nord e N-NE, l’Adriatico e il medio-alto Tirreno passeranno da molto mossi fino a agitati a largo, con un ulteriore aumento del moto ondoso sul Tirreno a largo in nottata, dove l’intensa ventilazione da Nord solleverà onde alte più di 3.0 metri.
Sul medio-basso Tirreno, a largo, si potranno raggiungere “Run-Up” di oltre 4.0 metri. Nella giornata di domani quasi tutti i mar si presenteranno da molto mossi ad agitati, fino a localmente molto agitato lo Ionio a largo, per lo sviluppo di ondate davvero imponenti, alte fino a 4.0-5.0 metri, in rapida propagazione verso il mar Libico. Purtroppo il moto ondoso piuttosto vivace produrrà pure delle mareggiate di debole e moderata intensità che domani si abbatteranno sulle coste della Sicilia tirrenica, dal palermitano al messinese tirrenico, dove sopraggiungeranno onde di “mare vivo” alte fino a 3.0 metri. Mentre mareggiate di debole intensità, per onde da N-NE, si attiveranno lungo i litorali di Marche, Abruzzo, Molise e Gargano, con lenta scaduta nella giornata di domenica.