Ilaria Capua: “Tornare in Italia? Non so, sono stata lasciata sola dalla comunità scientifica, non si fa”

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“La comunità scientifica mi ha lasciata da sola e non va bene”: Ilaria Capua con i giovani ricercatori dell’Istituto Mario Negri di Milano ha ripercorso la sua vicenda giudiziaria (l’accusa di essere una trafficante di virus, le dimissioni dal Parlamento dove era stata eletta con Scelta civica, il proscioglimento e il trasferimento in Florida). Accompagnata dal direttore dell’istituto Silvio Garattini ha presentato ‘Io, trafficante di virus.

Una storia di scienza e di amara giustizia’, il libro che ha scritto per lasciare una testimonianza di quanto e’ successo prima di tutto a sua figlia, che adesso ha 12 anni, e per fare in modo che non accada piu’. “Bastava la revisione di un microbiologo” delle accuse che l’hanno investita e per cui e’ stata indagata per confutarle, ben prima, a suo dire, dei tre anni che sono occorsi perche’ il gip di Verona decretasse il non luogo a procedere e la prosciogliesse da tutte le accuse.

“Invece nessuno a livello istituzionale ha spezzato una lancia” ha aggiunto. Al di la’ del suo caso specifico, “la comunita’ scientifica italiana soffre perche’ e’ divisa in mille pezzi e questo non fa bene a nessuno”. Durante la presentazione, Capua – che e’ direttore del centro di eccellenza per la ricerca e la formazione One Health dell’universita’ della Florida – ha ironizzato su quanto le e’ accaduto, strappando diverse risate al pubblico, ma non ha nascosto le difficolta’ di quanto ha vissuto. A partire dall’articolo in cui si parlava delle accuse di traffico di virus, di aver provocato un’epidemia. “Questa faccenda ha sconvolto la mia vita – ha concluso -. Non so se tornero’ in Italia. Non faccio progetti pero’ devo riprendere la serenita’ e ricominciare a dormire”.

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