La Rocca Albornoziana-Museo Nazionale del Ducato di Spoleto ospita dal 5 marzo al 30 luglio 2017 un nucleo di opere tratte in salvo dal recente terremoto che ha colpito il Centro Italia, grazie ad una mostra organizzata da Regione Umbria, ministero dei Beni e delle Attività culturali, archidiocesi di Spoleto-Norcia e Comune di Spoleto. La produzione è affidata a Sistema Museo. L’evento si inserisce nel programma “Scoprendo l’Umbria“, promosso dalla Regione Umbria per sostenere e valorizzare le attività dei musei. La mostra “Tesori dalla Valnerina” si apre il 5 marzo con “Ospiti in Rocca”: il salone d’Onore del Museo nazionale del Ducato di Spoleto accoglie un nucleo di opere provenienti dai territori delle Marche, del Lazio e dell’Umbria colpiti dal sisma, anche come testimonianza di solidarietà tra i territori accomunati da un evento cosi’ tragico, ma anche da comuni radici culturali e artistiche.
L’esposizione – spiega una nota del Comune di Spoleto – si compone di opere selezionate secondo diverse tipologie, ma tutte ricche di un altissimo significato simbolico, tra le quali spiccano il Crocefisso ligneo del XVI secolo proveniente dalla chiesa di Sant’Anatolia di Narco, la “Madonna con Bambino” del XVI secolo di Avendita e il gruppo dell’Annunciazione di Andrea della Robbia dal Museo della Castellina di Norcia, il dipinto su tavola di Nicola di Ulisse da Siena “Madonna col Bambino” dal Museo diocesano di Ascoli Piceno e il “San Sebastiano” della seconda meta’ del ‘600 proveniente da Scai, nel territorio di Amatrice.
La mostra è strettamente legata alla campagna di crowdfunding attiva dal primo febbraio per sostenere il restauro di altre opere d’arte danneggiate dal terremoto. E’ possibile contribuire alla raccolta fondi nella piattaforma specializzata Starteed (https://valorecultura.starteed.com/it/lightquake). Dal 9 aprile un’ampia selezione di opere, recuperate e gia’ restaurate nei mesi trascorsi dal 24 agosto 2016, convergeranno nella mostra “Tesori dalla Valnerina”. Questi tesori artistici si fanno ambasciatori in Italia e nel mondo della vitalita’ dell’Umbria, per un “omaggio collettivo” ad una ricchezza inestimabile di arte e storia.