Psichiatri: una specie a rischio di estinzione, la sua reputazione è ai minimi storici

MeteoWeb

Clamorose rivelazioni di uno studio internazionale. Diagnosi, cure e metodi psichiatrici molto malvisti, non solo dal pubblico generale, ma anche da studenti di medicina e medici di altre specialità. La rivista World Psychiatry, organo ufficiale dell’Associazione Psichiatrica Mondiale, nell’ottobre del 2010 ha pubblicato un articolo riguardante la reputazione della psichiatria e degli psichiatri. La questione è stata recentemente ripresa (febbraio del 2016) con un articolo pubblicato su “European Archives of Psychiatry and Clinical Neuroscience” circa l’immagine negativa che si ha della psichiatria. Le ricerche sono state fatte prevalentemente negli USA e in Germania, aggiungendo alcuni dati provenienti da altri paesi.

Non colpisce tanto il quadro estremamente negativo che ne deriva, quanto la conclusione cui giungono gli autori: anziché farsi due domande, suggerendo di cambiare la psichiatria alle radici, si preoccupano di come cambiarne l’immagine L’articolo è lunghino e farcito di quasi 300 riferimenti bibliografici. Nel seguito ne traduciamo qualche stralcio – una sintesi estrema – per darne un’idea al lettore italiano. Per chi desiderasse approfondire possiamo solo rimandare all’articolo originale (link dopo il punto 3).

1 – Cosa pensa della psichiatria il pubblico generico

L’opinione pubblica sugli istituti psichiatrici è sempre stata negativa negli ultimi decenni. L’immagine del tipico ospedale psichiatrico è quella di un grande complesso a carattere contenitivo, con porte chiuse a chiave, pazienti impossibilitati a uscire, e uso di camicie di forza. Alcuni studi sembrerebbero rilevare una buona valutazione dei trattamenti psichiatrici, mentre altri li troverebbero inutili, quando non addirittura dannosi. Una schiacciante maggioranza di persone intervistate preferirebbe la psicoterapia rispetto alla prescrizione di psicofarmaci, criticati perché causano dipendenza, provocano una “sedazione senza cura”, una “invasione d’identità” e sono inefficaci nel prevenire le ricadute. La TEC (Terapia Elettroconvulsivante – nuovo nome dell’elettroshock) vanta il primato di rigetto, con il 70% degli intervistati che la ritiene dannosa.

Spesso gli psichiatri sono considerati “agenti repressivi” il cui scopo è di uniformare il comportamento umano, mentre “non sono davvero interessati a comprendere i loro pazienti, verso i quali mantengono un atteggiamento ostile”. All’estremo opposto ci sono persone che considerano gli psichiatri dei veri oracoli, nutrendo aspettative esagerate nei loro confronti.

Da notare anche la diffidenza del pubblico sul ruolo degli psichiatri nei tribunali. Le spiegazioni psichiatriche circa il comportamento degli imputati sono viste come “scappatoie per criminali” e c’è molto scetticismo riguardo la possibilità di riconoscere per davvero la capacità di intendere e di volere. Molti sono convinti che le perizie psichiatriche nei tribunali non siano basate su esperienza professionale ma, piuttosto, motivate da interesse economico.

Da non trascurare la quantità di persone secondo cui gli psichiatri sono abusatori pericolosi e manipolativi, che sfruttano i pazienti e abusano del loro potere, anche al punto di ottenere favori sessuali.

2 – Cosa pensano della psichiatria gli studenti di medicina

Tra gli studenti di medicina prevale un’immagine negativa, in qualche caso migliorata col trascorrere del tempo, o dopo avere seguito qualche corso di base, ma non in maniera duratura. La percentuale di studenti decisi a specializzarsi in psichiatria è molto bassa, in parte per la mancanza di stima e rispetto da parte dei colleghi di altre discipline mediche. Le idee degli studenti a volte derivano da quelle dei loro genitori, che spesso li sconsigliano perché “è una perdita di tempo” e “non è vera medicina”. Alcuni di questi studenti hanno tratto il loro parere negativo da commenti denigratori fatti da altri docenti.

Diversi studenti di medicina reputano che la psichiatria manchi di una base solida e scientifica, una conclusione cui molti di loro giungono osservando il metodo di diagnosi delle malattie mentali, basato sulle descrizioni del DSM. Ancora peggiore il parere sull’elettroshock, visto dallo studente medio come una forma di punizione.

3 – Cosa pensano della psichiatria gli altri medici

Spesso i medici di base non mandano i loro pazienti dallo psichiatra a causa di dubbi sull’efficacia dei loro trattamenti. Migliore il giudizio d’infermieri e farmacisti. Interessante il risultato di uno studio sui motivi per cui uno specializzando in psichiatria abbandona poi la specialità che aveva scelto. Il motivo principale è la bassa stima e considerazione da parte di specializzandi di altre discipline mediche, e la bassa considerazione di cui la professione gode presso il pubblico generale. Una curiosità: stando a uno studio inglese, solo il 71% degli psichiatri sarebbe disposto ad assumere farmaci antipsicotici in caso di attacco schizofrenico!

L’atteggiamento dei medici di famiglia riguardo le cure psichiatriche riflette quello della popolazione generica. Vedono gli psicofarmaci come coercitivi e lesivi dell’autonomia dei pazienti, preferiscono la psicoterapia rispetto agli antidepressivi, e considerano che l’uso di antipsicotici debba essere fatto solo come ultima spiaggia.

Stucchevole la conclusione. Non si raccomanda di riformare la psichiatria rivedendone l’approccio ascientifico e autoritario, né di raccomandare moderazione nella prescrizione di cure potenzialmente dannose ma, invece, di cambiare l’opinione pubblica.

Articolo originale: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/j.2051-5545.2010.tb00296.x/full

E cosa succede nel 2016?

Ancora peggiore, se possibile, il quadro della psichiatria dipinto l’anno scorso sul “European Archives of Psychiatry and Clinical Neuroscience”.

Condividi