La semina della lenticchia a Castelluccio di Norcia, uno dei centri maggiormente colpiti dal terremoto, è salva. E insieme ad essa la fioritura sull’altopiano che unisce i suoi colori a quelli di specie spontanee e tipiche della zona, in uno spettacolo unico. Quest’anno si sta già lavorando per ripristinare la strada, devastata dal sisma, che collega l’area a Norcia in modo da rendere la zona accessibile a tutti. Le operazioni per seminare la lenticchia si avvieranno entro il fine settimana, come concordato in un incontro tra enti locali e rappresentanti degli agricoltori di Castelluccio coordinato a Perugia dalla presidente della Regione e vicecommissario per la ricostruzione Catiuscia Marini.
In questa sede è stato confermato che sarà l’esercito a portare a destinazione trattori e sementi con un “unico e straordinario” passaggio nella galleria e sul viadotto di Forca Canapine danneggiati dalle scosse. La maggior parte dei coltivatori della lenticchia resteranno a Castelluccio per i giorni necessari (una ventina, tempo permettendo) alle operazioni, dormendo nelle varie strutture agrituristiche ancora agibili. Coloro che devono tornare a Norcia invece non saranno obbligati a un percorso di 90 chilometri, attraverso la Salaria, ma in orari concordati e scortati dalla protezione civile potranno transitare sulla strada provinciale con un tragitto molto piu’ breve e agevole. “In queste condizioni siamo pronti a iniziare” hanno annunciato gli agricoltori, ringraziando Marini e la Regione per il loro impegno. “L’altro obiettivo che abbiamo – ha quindi detto la presidente umbra – e’ di riavere aperta, se possibile entro la prossima estate e dunque per la fioritura dei Piani di Castelluccio, la strada che da Norcia ha sempre collegato la frazione. Il cantiere e’ ormai avviato”.
Perché, come ha ricordato il sindaco Nicola Alemanno, “se il problema della semina è stato risolto, adesso dobbiamo poter far vedere a tutto il mondo lo spettacolo della fioritura di Castelluccio”. Una notizia, quella dell’intesa, subito annunciata a Norcia dall’assessore regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini in una riunione con agricoltori e allevatori delle zone colpite dal terremoto. Che hanno accolto con soddisfazione lo sblocco della situazione. Riferendosi al quadro complessivo, Cecchini ha detto che si può “considerare conclusa la fase di emergenza”. “Ora guardiamo alla ricostruzione – ha aggiunto – per tornare al piu’ presto alla piena attivita’ e alla ripartenza del settore agricolo e zootecnico di questa parte dell’Umbria”. E a chiedere di essere inserito a pieno titolo tra gli allevatori che hanno diritto ai risarcimenti post terremoto c’ era anche Silvano Agabiti, titolare del “Massaro apicoltura” di Norcia, che ha segnalato come “60 milioni” delle sue api siano “morte a causa del sisma”. “Molte – ha spiegato all’ANSA – a causa del ribaltamento dell’alveare e tante altre dopo essersi disperse”. Con un danno economico stimato “attorno agli 80 mila euro, considerando anche quelli ai laboratori”.