“La situazione del Centro Italia si aggrava di giorno in giorno. A quasi otto mesi dal primo sisma quello che rimane dei nostri paesi sono solo le macerie. Il Centro Italia sta morendo e nessuno interviene, ci avevano detto che non ci avrebbero lasciati soli, e invece l’hanno fatto”. E’ questa la frase del manifesto-volantino che anticipa e annuncia la manifestazione in programma domani, a partire dalle 10, in piazza Montecitorio, a Roma, e in altri dieci presidi organizzati nei luoghi colpiti dal Terremoto. Dieci ‘stalli’, cosi’ sono stati rinominati, dove i comitati spontanei ‘Quelli che il Terremoto’ e ‘La terra trema noi no’, con il supporto dei tanti gruppi civici dei vari territori di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo stazioneranno durante la giornata. Per quella che, annunciano, sara’ una “manifestazione pacifica, ma determinata nel richiedere un cambio di passo nella gestione post-sisma”.
Tante le iniziative in programma, annunciate nei vari gruppi che anche sui social network stanno raccogliendo adesioni da tutta Italia: negli stalli di Amatrice (frazione di Torrita), Accumoli (frazione di Grisciano, nel luogo dove si svolse la prima manifestazione contro la gestione dell’emergenza Terremoto, il 25 gennaio scorso), Norcia, Cascia, Trisungo, Visso, Pieve Torina, Tolentino, Selvalagli di Gaiole, Porto Sant’Elpidio, L’Aquila, i comitati territoriali presidieranno le aree esponendo striscioni contro la gestione dell’emergenza, mentre a Roma andra’ in scena una marcia, con relativo stazionamento, nell’area dei palazzi istituzionali. Non solo. Sono previste altre micro-iniziative e manifestazioni di solidarieta’ in altre piazze sparse in tutta Italia, mentre da Roma verso il cratere del Centro Italia un gruppo di motociclisti viaggera’ a passo d’uomo fino ad Accumoli, in segno di adesione all’iniziativa chiamata ‘la Ri-scossa dei terremotati’.