La partita sui vertici delle aziende pubbliche sarebbe gia’ stata chiusa da Palazzo Chigi e Ministero dell’economia qualche giorno fa, ma per le liste definitive dei consiglieri mancherebbero ancora gli ultimi ritocchi. L’annuncio ufficiale delle nomine complete, atteso subito dopo la chiusura di Borsa, stenta quindi ancora ad arrivare, ma dovrebbe essere pubblicato a breve, non appena il Tesoro avra’ completato la verifica delle ultime compatibilita’ dei designati. Su presidenti e amministratori delegati le scelte sarebbero pero’ gia’ state fatte, prima della partenza di Pier Carlo Padoan per il G20 di Baden Baden. Per Eni ed Enel sembrano scontate le riconferme di Claudio Descalzi e Francesco Starace. Sulla valutazione dell’a.d. del cane a sei zampe ha pesato il caso Nigeria, ma il governo sembra aver deciso di confermare la fiducia al manager scelto nel 2014 da Matteo Renzi all’interno dello stesso gruppo petrolifero. Stesso dicasi per Francesco Starace, che in questi anni ha optato per la riunificazione sotto lo stesso cappello di Enel ed Enel Green Power, facendo del gruppo elettrico una societa’ sempre piu’ verde, capace pero’ anche di guardare oltre l’energia, allo sviluppo della banda ultralarga.
Le vere novita’ dovrebbero invece riguardare Leonardo e Poste. Nonostante la strenua difesa del suo operato ‘rivoluzionario’ per l’ex Finmeccanica e la promessa del ritorno al dividendo dopo sei anni di assenza, Mauro Moretti non sarebbe riuscito a convincere il governo ad optare per una conferma. Sull’a.d., ex numero uno di Ferrovie, pesa infatti come un macigno la condanna per la strage di Viareggio. Al suo posto sarebbe in arrivo Alessandro Profumo, passato alle cronache come banchiere, al vertice di Unicredit e di Montepaschi, oggi nel cda di Eni e presidente di Equita. In bilico dovrebbe essere anche Francesco Caio, amministratore di Poste. Su di lui si sarebbero consumati contrasti tra Mef e Mise, ma al di la’ delle indiscrezioni sulle differenze di visione interne all’esecutivo, il nome considerato piu’ papabile al suo posto e’ quello di Matteo Del Fante, attuale amministratore delegato di Terna. Resterebbe pero’ in questo modo sguarnita proprio la casella della societa’ di gestione della rete elettrica, su cui sarebbe piu’ complicato trovare la quadra. Sul tema nomine si consuma intanto l’ennesimo duello interno al Pd. A prendere la parola e’ stato Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, schierato con Emiliano. “Abbiamo fiducia nel ruolo di sintesi di Padoan e ci aspettiamo che nessun candidato alle primarie abbia potuto incidere in questo processo delicato”, ha sottolineato, lasciando intendere un ipotetico coinvolgimento di Matteo Renzi nel dossier.