Con la sospensione improvvisa della vendita dei voucher nelle tabaccherie l’annunciata fase transitoria per consentire l’utilizzo dei voucher fino al 31 dicembre si traduce in una farsa che danneggia imprese e lavoratori. E’ quanto afferma la Coldiretti nel denunciare l’avvenuto blocco delle vendite dei buoni lavoro nelle tabaccherie dopo la decisione del consiglio dei Ministri di cancellare i voucher anche in agricoltura dove erano stati per la prima volta introdotti nel 2008 nella vendemmia proprio per le peculiarità dell’offerta di lavoro. Uno zelo burocratico che – sottolinea la Coldiretti – ha impedito dal fine settimana l’acquisto dei voucher da utilizzare nel periodo transitorio che viene di fatto vanificato. Si tratta di un vero colpo di mano perchè – sostiene la Coldiretti – oltre all’utilizzo occorre consentirne l’acquisto, in attesa che venga individuato necessariamente uno strumento ad hoc che sostituisca i voucher e che tenga conto delle specifiche caratteristiche di stagionalità dell’agricoltura come avviene in tutti Paesi dell’Unione Europea. Con l’arrivo della buona stagione ed i lavori di preparazione dei terreni e raccolta di ortaggi frutta e vino si mettono a rischio le produzioni agricole e si perdono opportunità di lavoro nei campi per integrare il reddito per 50mila giovani studenti, pensionati e cassa integrati impiegati esclusivamente in attività stagionali che in agricoltura – continua la Coldiretti -ne sono stati gli unici possibili beneficiari. L’agricoltura nell’attività condizionata dagli andamenti climatici sempre piu’ imprevedibili ed ha bisogno – sottolinea la Coldiretti – di strumenti che tengano conto di queste caratteristiche. A differenza degli altri settori l’utilizzo dei voucher in agricoltura è rimasto pressochè stabile negli ultimi anni con circa 2 milioni di buoni venduti per un totale di 350mila giornate di lavoro che – sottolinea la Coldiretti – hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne. Si perde uno strumento che – conclude la Coldiretti- ha consentito nel tempo di coniugare gli interessi dell’impresa agricola per il basso livello di burocrazia con la domanda di lavoro di giovani studenti e pensionati in cerca di un reddito occasionale da percepire in forma corretta.