No aI sistema di etichettatura a semafori, sì ad un’azione comune tra Istituzioni e organizzazioni di settore. Lo afferma ASSITOL, l’Associazione italiana dell’industria olearia in relazione al dibattito in occasione del convegno “Contro semafori e protezionismi” sulla tutela dell’agroalimentare organizzata alla Farnesina.
In particolare, durante l’incontro è emerso che il sistema a semaforo, proposto in Gran Bretagna per le informazioni nutrizionali, è forviante e potenzialmente ingannevole. “L’olio extravergine d’oliva è il condimento principe della dieta mediterranea – sottolinea Andrea Carrassi, Direttore Generale dell’associazione – i suoi benefici sulla salute sono confermati da decine di studi, italiani e internazionali. Eppure, secondo i parametri dell’etichetta a semafori, l’olio sarebbe contrassegnato con il ‘rosso’, come se fosse un alimento dannoso per la salute del consumatore”.
ASSITOL si dice favorevole alla task force, annunciata dal Ministro degli Esteri Alfano, per coordinare strategia e azioni, riunendo periodicamente sotto la regia della Farnesina istituzioni e associazioni di settore. “In questo modo, sarà più agevole attuare il confronto con la Commissione UE – spiega il direttore di ASSITOL – con l’obiettivo di individuare un sistema serio e scientificamente inattaccabile sulle etichette nutrizionali, da adottare in tutta Europa”.
La Gran Bretagna, che ha imposto al suo interno le etichette a semaforo, è al quarto posto nella UE per gli acquisti di olio d’oliva. Il nostro export di extravergine, nel 2016, è cresciuto del 7,5% nel Regno Unito. “Intendiamo difendere in tutte le sedi il lavoro ed i prodotti dei grandi marchi italiani – ha concluso Carrassi – che, in decenni di impegno, hanno fatto conoscere il nostro ‘oro verde’ in tutto il mondo”.