Oggi è la Giornata internazionale del volo umano, istituita dall’Onu in ricordo del primo uomo che ha raggiunto lo spazio. Il 12 aprile 1961 infatti il cosmonauta Yuri Gagarin raggiunse lo spazio con un volo di 108 minuti. Inizialmente l’allora Unione Sovietica aveva deciso di celebrare la data attraverso il Giorno dei cosmonauti, tuttavia è dal 2011 che si ha una vera e propria festa. Le Nazioni Unite hanno infatti voluto dedicare questa Giornata internazionale alla celebrazione sia delle missioni umane, sia dell’uso pacifico dello spazio.
L’Ufficio Onu per gli affari spaziali esterni (Unoosa) ogni 12 aprile pubblica e aggiorna un album con i messaggi di tutti gli esploratori spaziali, passati e presenti, per ispirare le future generazioni. Al momento sono presenti 68, partendo da Gagarin e da Edward Higgins White, il primo americano ad affrontare una passeggiata spaziale. Dal primo volo, 56 anni fa, con la capsula Vostok, molti sogni si sono realizzati: l’uomo è riuscito a volare nello spazio. Il 18 marzo 1965 il sovietico Aleksej Leonov è stato il primo a ‘passeggiare’ fra le stelle, mentre il 20 luglio 1969 l’americano Neil Armostrong ha poggiato i suoi piedi sulla Luna, compiendo insieme a Buzz Aldrin, ”un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanita”. Nel 1971 viene creata la stazione spaziale sovietica Saljut, realizzando anche il sogno di avere una casa tra le stelle. Ne sono seguite altre dieci, di cui due ancora attive: la Stazione Spaziale Internazionale (nata dalla collaborazione fra Nasa, Russia, Europa, Canada e Giappone) e la cinese Tiangong. Molte sono le sfide che ancora ci attendono: ritornare sulla Luna, raggiungere Marte e costruirvi delle vere e proprie colonie. E’ previsto invece per il 2018 il volo dei primi due turisti spaziali a bordo di una capsula della società di Elon Musk, Space X.