“Rispondendo alla interrogazione a mia prima firma in VIII Commissione sottoscritta anche dai colleghi Borghi e Braga, sulla gravissima siccita’ che si sta verificando nel Nord Italia il mistero dell’Ambiente ha illustrato le misure in corso per fronteggiare la situazione. Gia’ oggi la provincia autonoma di Bolzano ha dichiarato lo stato di emergenza idrica e anche quella di Trento segue da vicino la criticita’ in corso”. Lo afferma Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, commentando la risposta del ministero dell’Ambiente alla sua interrogazione in Commissione sulla grave siccità che sta colpendo il Nord Italia.
“Siamo di fronte a eventi che si ripetono, come evidenziato anche dal”Autorita’ di Bacino del fiume Po, secondo cui ‘il quadro climatico osservato nell’ultimo ventennio e previsto per il futuro configura ‘una situazione di criticita’ crescente sia sotto il profilo della siccita’ che sotto il profilo della carenza idrica’ – prosegue Realacci -. Proprio considerando che siamo di fronte a crisi che si ripetono e che si aggravano di anno in anno anche per effetto dei mutamenti climatici, credo sia opportuno che il Ministero dell’Ambiente organizzi un Tavolo con le regioni settentrionali per un coordinamento forte delle politiche di adattamento e degli interventi necessari Le temperature massime sono sopra la media stagionale e le precipitazioni hanno registrato un calo del 53% che ha fatto scendere il Po a un livello che lo scorso anno si era verificato ad inizio estate. Anche l’Adige e’ in una precoce e grave magra, tanto che le acque del Mare Adriatico ne risalgono il corso spingendo il cuneo salino fino a 5 chilometri dalla foce, con seri danni anche all’agricoltura. Insieme al mutare delle precipitazioni, assistiamo a un altrettanto allarmante arretramento dei ghiacciai, che secondo i dati di Cgi-Cnr si sono ridotti del 30% negli ultimi cinquanta anni. Nell’ultimo quarto di secolo, solo nelle Alpi Centrali si sono persi 2000 miliardi di litri, l’equivalente di quattro volte il lago Trasimeno.
Questi fenomeni riguardano tutto il Paese. Ad esempio il lago di Bracciano sta subendo un costante abbassamento del livello delle proprie acque e, ad oggi, misura -1,20 metri dallo zero idrometrico. Una diminuzione dovuta sia alle scarse piogge che presumibilmente all’eccessivo prelievo da parte di Acea. A fronte di questi eventi occorre dare priorita’ alla sfida del clima e affrontare la crisi idrica, come in parte si sta gia’ facendo, con interventi urgenti e con misure in grado di garantire equilibrio nel prelievo di acqua dolce, tutela della produzione agricola e dei bacini idrografici dei laghi alpini e subalpini”.