“In Italia viviamo cosi’ a lungo perché mangiamo bene. E’ criminale adottare provvedimenti che allontanano i cittadini da uno stile di vita universalmente riconosciuto come premiante, quello mediterraneo: significa sacrificare la nostra salute e consegnarla a nuove mode o diete d’importazione”. Lo afferma all’ANSA Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte, in occasione dell’incontro all’Europarlamento sulla qualità del modello alimentare italiano e la penalizzazione che subisce dal sistema di etichettatura inglese a ‘semaforo’. “Cosi’ – prosegue Ambrosi – molte eccellenze agro-industriali casearie italiane, fondamentali nella la dieta mediterranea, rischiano nuovamente di essere ricoperti di warning e tabelle colorate. Se accompagnati dai colori dal giallo al rosso i formaggi, sia quelli a denominazione d’origine (come Gorgonzola e Grana Padano), sia quella tradizionali (come mozzarella e provolone), sia quelli piu’ innovativi (come i formaggi spalmabili) verrebbero percepiti come alimenti negativi in barba agli elevati standard di qualita’ e l’indiscusso valore nutrizionale”.
Assolatte, ricorda Ambrosi, “è da sempre fermamente contraria ad ogni semplicistico sistema che bolla i cibi come buoni o cattivi e in assenza di solide evidenze scientifiche. Fummo i primi a lanciare l’allarme su questi pericoli. Era il 2013 e l’Inghilterra stava per adottare lo schema di etichettatura a semaforo, i cosiddetti “traffic lights”. “Un sistema privo di consistenza scientifica e in contrasto con l’obiettivo di armonizzazione delle regole Ue in materia d’informazione ai consumatori”. “Ora, peraltro – conclude Ambrosi – si sono aggiunte altre proposte di etichettatura nutrizionale, ultimo dei quali il NutriScore testato in Francia, il cui esito e’ ancora incerto”.