Green Sicilia: “A Catania il regolamento sull’affidamento dei Parchi urbani della città non garantisce né verde né i cittadini”

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Green Sicilia, in un comunicato, specifica che “dopo il fallimento della gestione di Piazza Lincoln, data dalla precedente amministrazione comunale in affidamento per tre  due ad un’attività commerciale del luogo,  il Consiglio comunale pensa con un regolamento proprio di affidamento dei poveri parchi  della città,  in parte abbandonati all’incuria e/o vandalizzati, vedi il Parco di Librino, Parco Gioeni, degli Ulivi, Gemellaro, Monte Po’  e così via, e dunque bisognosi di una manutenzione più che straordinaria e ovviamente costosa,  di trasformarli in una sorta di piccoli centri commerciali privati e senza alcuna garanzia per la gestione e la manutenzione ordinaria e straordinaria del verde e delle piante di ogni dimensione e specie.

Anche in quanto – afferma Alfio Lisi Portavoce dell’Associazione – non essendoci ancora il regolamento comunale per disciplinare la corretta  cura, manutenzione e la fruizione del verde,  parchi e giardini storici della città si rischia con tale affidamento a terzi di accentuare ancora di più la trasfigurazione ed il depauperamento  dei parchi come quello realizzata negli ultimi mesi ai danni degli alberi della città ai quali è sta tagliata di netto la chioma!

Ma poi, come si pensa di dare a dei privati a fini commerciali o a cittadini, condomini  e associazioni, di buona e civile volontà ma senza l’obbligo della presenza di figure professionale, come botanici o agrari, in quanto il regolamento (proposto dalla II Commissione consiliare che si dovrebbe occupare di “Municipalizzate e Speciali , Partecipate e nettezza urbana e Politiche comunitarie”e non dalla Commissione specifica al verde e parchi pubblici) prevede tra l’altro anche l’utilizzo di strumenti e macchinari vari per la falciatura e la potatura di piante e di alberi, anche  di alto fusto, oltre all’utilizzo non del tutto escluso di prodotti chimici specifici come diserbanti ? Quali sarebbero le garanzie per l’incolumità di  quei cittadini singoli o in associazione di buona volontà che aderirebbero e per gli stessi cittadini frequentatori di tali spazi verdi visto che non sarebbe prevista alcuna forma assicurativa in quanto tutto è sarebbe demandato secondo lo stesso regolamento al “…rispetto delle normative di prevenzione degli infortuni e di tutela della pubblica incolumità” Ma chi conosce tali norme e chi dovrebbe farle rispettare?

Peraltro molti spazi verdi e parchi non sono del tutto forniti di acqua e di condotte per l’irrigazione per l’intero perimetro, dunque come i dovrebbero annaffiare le piante?

 Da tale regolamento l’Amministrazione comunale ne uscirebbe solamente, si fa per dire,  con la “messa a disposizione delle aree  del patrimonio comunale destinate a verde”, e non stiamo parlando di luoghi asfaltati,   dunque i chiediamo come faranno i singoli cittadini e le associazioni, mettendo da parte le società private a scopo di lucro, a gestire, piantare,  e manutendere gratuitamente con mezzi e strumenti propri le  aree verdi concessi in affidamento come i parchi, che peraltro  sono molto estesi e con vegetazione di varie specie di piante di varia altezza e dimensione? Chi garantisce i cittadini volontari e i parchi?

Ma la domanda che viene spontanea è: da dove nasce la necessità di un regolamento per l’affidamento a privati dei parchi della città come se questi non fossero accuditi?

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