Hotel Rigopiano, i legali delle vittime: “Possibili altri nuovi indagati, siamo soddisfatti del riconoscimento di responsabilità”

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Il fatto che altri soggetti, a partire da Prefettura e Regione, non siano stati iscritti nel registro degli indagati, non significa che siano estranei alla vicenda ma solo che al momento non sono stati trovati elementi tali da giustificare la loro iscrizione nel registro degli indagati”. Lo afferma l’avvocato Romolo Reboa, che insieme ai legali Roberta Verginelli, Maurizio Sangermano e Gabriele Germano, assiste Giampaolo Matrone, superstite del disastro dell’Hotel Rigopiano, e i familiari di Valentina Cicioni, Marco Tanda e Jessica Tinari, tre delle 29 vittime della tragedia avvenuta il 18 gennaio scorso a Farindola, quando una valanga ha travolto l’hotel.

“Noi adesso potremo acquisire gli atti e apportare nuovi temi di indagine – aggiunge Reboa, in merito all’iscrizione nel registro degli indagati di sei persone, accusate di omicidio colposo e lesioni – dunque chi ha responsabilita’ in questa vicenda non pensi di essersela cavata solo perché non risulta ancora indagato”. Il legale poi si dice “soddisfatto, perche’ le nostre ipotesi, formulate alla Procura di Pescara e tendenti ad evidenziare le gravi responsabilita’ da parte del Comune di Farindola e della Provincia di Pescara, hanno trovato riscontro nelle indagini. E’ un fatto molto importante – prosegue Reboa – perche’ esiste la responsabilita’ penale, che e’ personale, ma esiste soprattutto la responsabilita’ civile, che chiama in causa gli enti, e a noi non interessa fare una caccia alle streghe, ma soltanto dimostrare che sono morte delle persone a causa di comportamenti non appropriati da parte di determinati enti”.

 
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