“La denuncia dell’amministrazione comunale di Pescara contro sei attivisti contrari al taglio degli alberi in città rappresenta un atteggiamento intimidatorio nei confronti di persone che vogliono semplicemente e legittimamente partecipare alle scelte che riguardano la collettivita’, peraltro in un centro urbano tra i primi in Italia per consumo di suolo e carenza di verde”. Lo afferma, in conferenza stampa a Pescara, Massimo Melizzi, uno dei sei attivisti del movimento spontaneo ‘Salviamo gli alberi’, denunciati per interruzione di pubblico servizio durante le operazioni di taglio degli alberi avvenute nell’estate 2016 a Pescara.
Il pm Salvatore Campochiaro ha firmato il provvedimento di conclusione delle indagini e le sei persone finite sotto inchiesta in seguito ai fatti avvenuti il 28 agosto 2016 in via Rigopiano: adesso rischiano condanne che prevedono pene fino a 5 anni di reclusione. “Quel giorno, come dimostrano le immagini televisive, eravamo cinque o sei persone – racconta Melizzi – Siamo rimasti all’esterno dell’area che delimitava il cantiere e ci siamo limitati a invitare i tecnici al lavoro a sospendere le operazioni in attesa di approfondimenti sulle piante, e a prestare maggiori precauzioni nelle operazioni per preservare l’incolumità dei cittadini”.