“L’Italia e’ ai vertici mondiali per la buona salute, con una spesa piu’ bassa rispetto agli altri Paesi. E con quella farmaceutica pubblica pro-capite inferiore di circa il 30% rispetto ai big Ue. Senza dimenticare che i prezzi, negoziati a livello nazionale con l’Agenzia Italiana del Farmaco, risultano piu’ bassi della media europea”. Sono le parole del presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, all’incontro ‘Il valore della salute e il prezzo dei farmaci’ nell’ambito del Festival della Scienza Medica a Bologna.
Insieme a lui il numero uno degli industriali del farmaco, il direttore generale Aifa, Mario Melazzini che ha parlato dell’aumento delle patologie croniche, invecchiamento della popolazione e “sempre più innovazione. Una cosa che conseguentemente incide sulla sostenibilita’ della spesa”. Quindi se è importante affrontare “la negoziazione per definire i prezzi secondo principi etici di responsabilita’ sociale. Che chiaramente sono sinergici affinche’ la sostenibilita’ sia un fatto concreto. Pero’ dobbiamo essere consapevoli che grazie all’innovazione molte patologie vengono sconfitte”.
Scaccabarozzi ha sottolineato il valore economico di tale settore per l’Italia: “L’industria farmaceutica e’ un asset strategico per l’Italia anche dal punto di vista economico: dal 2010 a oggi e’ il settore con la piu’ alta crescita della produzione, +13% rispetto a -5% della media manifatturiera, e dell’export, +52% rispetto a +24%. E con una ricerca di qualita’, a prevalenza femminile: il 52% degli occupati in R&S e’ donna“.