“La rete nazionale dei gasdotti ad alta pressione attualmente presente nel nostro paese si estende per 32.000 chilometri. I gasdotti sono infrastrutture compatibili con i territori che attraversano e rispettose dell’ambiente”. Lo afferma la società TAP (Trans Adriatica Pipeline) Italia, che costruirà il gasdotto con approdo previsto sulla costa di Melendugno, replicando alla lettera con cui quasi tutti i sindaci della provincia di Lecce, parlamentari e consiglieri regionali chiedono in una lettera, indirizzata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella a quello del Consiglio Paolo Gentiloni e a quello della Regione, Michele Emiliano, “un’immediata sospensione delle attività in corso anche a tutela dell’incolumità dei cittadini che legittimamente manifestano il proprio dissenso e degli stessi lavoratori” e la convocazione urgente di “un incontro tecnico politico, propedeutico all’avvio di un’attività di ricerca di soluzioni più avanzate”.
Nella lettera dei sindaci si evidenzia che “il progetto del gasdotto TAP determinerà una violenta e irreversibile ferita a questo territorio, unico per le sue bellezze e per le sue caratteristiche paesaggistiche apprezzate in tutto il mondo”. “Una volta terminata la costruzione -sottolinea, invece, TAP- l’opera sarà sempre invisibile, perché interrata ad una profondità di almeno 1,5 metri. Non avrà alcuna interferenza con le attività agricole e turistiche del territorio che la ospita e l’uso delle ‘best available technologies’, quale la costruzione di un tunnel per l’attraversamento della fascia costiera, permetteranno di ridurre al minimo l’impatto ambientale dell’opera. Allo stesso modo, tutti gli ulivi che dovranno essere rimossi temporaneamente per permettere la costruzione del gasdotto, verranno successivamente reimpiantati nel luogo d’origine“.
Stesso rispetto, assicura TAP, verrà garantito “per tutti i muretti a secco e le ‘pajare’ (trulli salentini ndr) che saranno interferite durante la costruzione: tali elementi architettonici caratteristici del paesaggio agricolo salentino sono stati accuratamente mappati e censiti per permetterne una esatta ricollocazione e ricostruzione nei luoghi di origine a seguito della posa del gasdotto. In considerazione di questi elementi – evidenzia la società – possiamo affermare che TAP non determinerà alcuna ferita o cicatrice irreversibile al territorio”. TAP evidenzia nella sola provincia di Lecce vengono spostati “100 mila ulivi all’anno”, ricordando così che lo stesso tipo di lavori “eseguito da TAP viene comunemente praticato per la posa di altre infrastrutture sotterranee (acquedotti, fognature ndr). Il successo delle operazioni di costruzione dell’Acquedotto del Sinni ad opera di Acquedotto pugliese lo scorso anno, proprio in Salento, con conseguente espianto e reimpianto di 2.500 ulivi, testimonia la fattibilità di simili opere e la loro assoluta compatibilità ambientale”. Inoltre Il gas è la più pulita delle fonti fossili, TAP potrà dunque dare un contributo alla de carbonizzazione della Regione Puglia in chiave di sostenibilità, migliorandone la performance ambientale e rendendo il territorio ancora più bello e salubre”.
TAP, ricorda che “la Puglia è la regina del turismo in Italia ed ospita già 14.000 chilometri di gasdotti, tra alta, media e bassa pressione. Esistono già in Italia numerosi gasdotti ospitati in spiagge lungo tutto l’Adriatico che vantano riconoscimenti quali la Bandiera Blu o il premio 5 Vele”. Inoltre, “un chiaro esempio di compatibilità tra gasdotti e turismo è testimoniato dalla presenza di un gasdotto ad Ibiza, una delle destinazioni turistiche più note e frequentate al mondo. L’uso della tecnica del tunnel sotterraneo per l’attraversamento della fascia costiera permette la realizzazione dell’opera senza alcuna interferenza diretta sulla spiaggia, sugli ambienti protetti a mare e terra: posidonia in mare e macchia mediterranea alle spalle della spiaggia. Non ci saranno infatti mai scavi sulla spiaggia, che resterà intatta perfino in fase di costruzione dell’opera”