Urbanistica: rigenerazione Urbana al Convegno di Napoli

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La questione della rigenerazione urbana, come d’altronde l’intera questione urbanistica, sta diventando, – scrive Achille Colombo Clerici – nel nostro Paese, sempre più una questione economica. Riqualificare le nostre città, implica direttamente una attività economico-imprenditoriale volta alla realizzazione degli interventi, una rivalutazione sul piano strutturale e funzionale del nostro patrimonio edilizio; ed in questo senso ha una forte valenza anticiclica.

Ma rende anche le nostre città funzionalmente più competitive nella sfida della globalizzazione e quindi ne potenzia l’ attitudine ad essere motori di crescita.

Questa considerazione, come ho sostenuto nel convegno di ieri sul tema, promosso dalla Fondazione Fiorentino Sullo e tenutosi alll’Unioncamere di Napoli, – prosegue – deve portarci ad un approccio alla materia prevalentemente pragmatico; basato soprattutto sui nuovi criteri della economicita’ degli interventi e della prestazionalita’ dei prodotti edilizi. Cosi come deve portarci ad uscire dalla impostazione ideologica della vetero-urbanistica, nata negli anni del boom economico, in cui dominavano criteri che alla fine hanno condotto ad un grande spreco di risorse economiche e territoriali. Prevenzione verso la costruzione in altezza, cui venivano attribuite improprie connotazioni politiche; riuso all’insegna della rigida conservazione tanto delle strutture, quanto delle funzioni; visioni restrittive sull’uso di volumetrie sottoutilizzate; sfavore verso la locazione privata quale strumento di creazione di risorse economiche; pregiudizio verso la tipologia delle costruzioni signorili, sono le principali cause dell’enorme consumo di suolo, della cattiva edilizia degli anni del boom economico, del blocco alla riqualificazione urbana che oggi riscontriamo, anche a causa della enorme frammentazione della proprieta’ individuale e personale.

Se vogliamo approdare ad un qualsiasi risultato positivo dobbiamo rifuggire dalle politiche coercitive, quali quella adottata da alcune citta’ con misure deterrenti: dobbiamo viceversa intervenire con incentivazioni diffuse che possano creare le precondizioni generali atte a produrre situazioni di forte economicita’ nei programmi di rigenerazione urbana.

Ma soprattutto dobbiamo renderci conto che non e’ possibile ottenere quell’effetto di rilancio della nostra economia che tutti auspichiamo, se poniamo in atto politiche che inneschino semplicemente, da parte di operatori di nicchia, una serie di operazioni incentivate. E’ viceversa necessario un sistema di misure che generino a loro volta le condizioni economiche per un processo di sistema in grado di mobilitare le risorse di milioni di famiglie italiane.

Solo in tal modo – conclude – potremo rigenerare le nostre città e l’economia in generale.

 

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