Nella data in cui ricorrono i 100 giorni dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, migliaia di manifestanti si sono radunati a Washington per il secondo sabato consecutivo per protestare contro le sue politiche. La settimana scorsa a protestare era la comunità scientifica, nella cosiddetta ‘March for Science’; la protesta di oggi invece, soprannominata ‘Peoples Climate March’, si concentra in particolare sul clima, con l’obiettivo di denunciare gli effetti che secondo i manifestanti avranno le azioni di Trump sull’ambiente e sulla salute dei cittadini, ma i temi che riecheggiano nei cortei sono analoghi. La marcia è partita dal prato del Campidoglio, sede del Congresso Usa, ed è diretta verso la Casa Bianca.
Secondo la stima di un giornalista di Reuters, ci sono circa 15mila persone. Fra i partecipanti si scorgono anche volti noti come l’attore Leonardo DiCaprio e l’ex vice presidente Usa Al Gore, dei quali sono previsti gli interventi alla fine del corteo, davanti all’obelisco.Fra gli slogan sui cartelli dei dimostranti si legge: ‘Immagina un mondo libero dal cambiamento climatico’. I partecipanti alla marcia si dicono arrabbiati per la prospettiva che Trump mantenga la sua promessa di fare marcia indietro rispetto alle tutele per l’ambiente avviate del suo predecessore Barack Obama.
L’amministrazione Trump sta valutando il ritiro degli Usa dall’accordo sul clima di Parigi, firmato da oltre 190 Paesi nella speranza di arginare il riscaldamento globale; e Trump ha anche proposto pesanti tagli all’Epa, cioè l’Agenzia per la protezione dell’ambiente. In campagna elettorale, inoltre, l’attuale inquilino della Casa Bianca, aveva definito il cambiamento climatico una bufala, e il mese scorso ha mantenuto la promessa fatta all’industria del carbone di ritirare le misure sul cambiamento climatico approvate da Obama.Nelle intenzioni degli organizzatori, la marcia ha anche l’obiettivo di lungo termine di costruire sostegno intorno ai candidati con un forte impegno per l’ambiente in vista delle elezioni di midterm del 2018 e delle presidenziali del 2020. Decine di cortei analoghi a quello di Washington sono in programma in altre città americane più piccole: da Annapolis Roya a Dutch Harbor in Alaska.