Tutti i 229 Comuni marchigiani sono a rischio idrogeologico: 117 temono frane o alluvioni, il 10% è in situazione di elevata criticità e vi vivono 160mila persone, ci sono 78mila abitazioni, 2mila aziende, 200 scuole e 16 ospedali. Sono numeri che evidenziano la fragilità idrogeologica di una regione già provata. A fornirlo l’assessore regionale all’Ambiente Angelo Sciapichetti nella sede Confindustria Ancona durante una delle 21 tappe del seminario di Italia Sicura, struttura di missione della Presidenza del Consiglio, sulle linee guida per una buona progettazione. Presenti Mauro Grassi e Erasmo D’Angelis, rispettivamente direttore e coordinatore Italia Sicura.
La difesa del suolo e delle coste, ha detto l’assessore, “è il punto centrale del Governo regionale e lo deve diventare anche per quello nazionale”. Le Marche sono a forte rischio idrogeologico, ha ricordato, sottolineando come la difesa del suolo e delle coste debba “essere la più grande opera pubblica che dobbiamo mettere in campo da qui ai prossimi anni. Dobbiamo difendere – ha proseguito – un territorio a forte rischio, antropizzato, che in questi anni, nelle Marche e non solo, ha creato grandi difficoltà”.
“C’è bisogno che lo Stato – ha osservato Sciapichetti, sottolineando la ‘grande collaborazione’ con Italia Sicura – l’autorità di gestione, il Governo, il governo regionale, i territori, le ex Province e i Comuni insieme mettano insieme una task force per dare una risposta completa a problemi di dissesto che affliggono tutta la Regione”. Tra i provvedimenti necessari per affrontare i problemi derivanti dalle criticità idrogeologiche, l’assessore ha citato in particolare quella di “azioni mirate al reperimento e rapido utilizzo delle risorse e l’esclusione dei vincoli di finanza pubblica per quanto riguarda opere di prevenzione“.