Dopo Toscana e Veneto, anche l’Umbria ha la sua mappa della radioattività ambientale. Il Servizio Geologico della Regione Umbria e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare hanno, infatti, presentato i risultati del progetto UmbriaRad, parte del più ampio progetto nazionale ITALian Radioactivity Project. Il progetto Italrad, spiega l’Infn, “prevede la realizzazione della carta della radioattività naturale del territorio italiano sulla base delle misure del contenuto di alcuni radioisotopi naturali che costituiscono la principale sorgente di radioattività terrestre“.
I risultati, prodotti grazie anche alle competenze dell’Infn “nello sviluppo di tecnologie nucleari applicate all’ambiente e di avanzate tecniche d’analisi di spettroscopia gamma”, sono stati presentati oggi a Perugia, nel corso di un convegno cui hanno partecipato, tra gli altri, Giuseppe Chianella, assessore per la mitigazione del rischio sismico e geologico, e Maurizio Busso, Direttore della Sezione Infn di Perugia. Nel corso degli ultimi anni la Regione Umbria ha promosso politiche rivolte alla valorizzazione e all’ampliamento delle conoscenze degli aspetti geologici del territorio, attraverso le attività svolte dal Servizio Geologico regionale. In questo contesto, proprio dalla collaborazione scientifica tra il Servizio Geologico regionale e l’Infn, è nato anche il progetto Umbria-Rad, dedicato alla caratterizzazione della radioattività naturale dell’intero territorio regionale attraverso misure da velivolo e su campioni di roccia e suolo, rappresentativi di tutte le varietà litologiche affioranti e dei suoli che ne derivano. “L’analisi della distribuzione delle concentrazioni dei radionuclidi del territorio rientra nel campo delle politiche di prevenzione della salvaguardia ambientale e della salute” segnala l’Infn.
“Questo progetto si inserisce perfettamente nella linea delle politiche di prevenzione che la Regione dell’Umbria sta portando avanti per la tutela del territorio e per la salvaguardia della salute”, ha spiegato l’assessore regionale al Rischio idrogeologico Giuseppe Chianella. “L’Italia – prosegue Chianella – è tenuta a rispettare la raccomandazione della Commissione europea riguardante il controllo del grado di radioattività ambientale allo scopo di determinare l’esposizione della popolazione. Nel caso dell’Umbria, questa attivita’ e’ stata realizzata grazie alla disponibilita’ della banca dati geologica regionale messa a disposizione dal Servizio geologico regionale, che dispone di informazioni di elevato dettaglio e presenta una struttura omogenea rispetto alle banche dati delle altre regioni dell’Italia Centrale, ovvero Emilia-Romagna, Marche e Toscana. Ed anche questo progetto e’ il frutto di un’intensa attivita’ congiunta tra i Servizi geologici delle quattro Regioni che gia’ da cinque anni lavorano in maniera sinergica sviluppando progetti comuni, quali quello della misura della radioattivita’ naturale. Ed ora le numerose implicazioni di questo studio saranno oggetto di un’intensa attivita’ di diffusione anche attraverso l’organizzazione di eventi pubblici rivolti alla cittadinanza ed ai professionisti del settore ambientale”.
Nel caso del progetto Umbria-Rad e’ stato possibile realizzare la carta della radioattività’ e della dose efficace dell’Umbria combinando i dati ottenuti da circa 300 misure di campioni di roccia in laboratorio, 7.000 spettri acquisiti in volo e modelli di simulazione della radiazione cosmica. Lo studio della distribuzione dei radionuclidi terrestri e della radioattività di origine cosmica rappresenta il punto di partenza essenziale per la comprensione della dose assorbita dalla popolazione: in tal senso i risultati di questo progetto consentiranno alla Regione Umbria di allinearsi con i piu’ elevati standard mondiali di conoscenza del proprio territorio. Tali risultati inoltre permetteranno di poter studiare possibili contaminazioni radiologiche, coadiuvare la pianificazione di standard abitativi e basare futuri studi nel campo della geologia e della salute pubblica. Tutti i dati prodotti dal Servizio Geologico regionale sono disponibili come open data al sito http://dati.umbria.it/.