Campanule su Marte: i semi potrebbero sopravvivere al viaggio

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Le campanule potrebbero essere tra le prime piante coltivate negli insediamenti umani su Marte:grazie ai loro antiossidanti, i semi sono infatti in grado di sopravvivere alle massicce dosi di raggi ultravioletti tipiche dei viaggi interplanetari. Questo ‘scudo’ potrebbe ispirare una nuova generazione di integratori per astronauti e animali diretti verso il Pianeta Rosso. Lo rivela uno studio pubblicato su Astrobiology da David Tepfer, biologo dell’Istituto Nazionale di Ricerca Agronomica (Inra) francese, e da Sydney Leach, fisico dell’Osservatorio di Parigi-Meudon.

La ricerca si è sviluppata “dallo studio dei 2.000 semi di tabacco e Arabidopsis thaliana che quasi dieci anni fa erano stati portati in orbita ed esposti per 558 giorni all’esterno della Stazione spaziale internazionale (Iss): una volta sulla Terra, due semi su dieci erano riusciti a germinare normalmente, confermando come le loro ‘capsule’ fossero ideali per conservare la vita in condizioni estreme anche nello spazio. In seguito Tepfer e Leach hanno provato ad analizzare il Dna di alcuni semi che non erano stati fatti germinare, scoprendo importanti alterazioni strutturali e funzionali.”

“Per quantificare le radiazioni responsabili di questa degenerazione, – spiegano i ricercatori – diversi semi sono stati esposti a dosi crescenti di raggi Uv; non solo quelli di tabacco e Arabidopsis, ma anche quelli delle campanule, noti per la loro capacita’ di resistere nel terreno anche per mezzo secolo.”

E i risultati dell’esperimento non hanno tradito le attese: “i semi di campanula sono risultati i piu’ coriacei, riuscendo a germinare perfino dopo essere stati esposti ad una dose di Uv pari a 6 milioni di volte quella usata per sterilizzare l’acqua, una condizione che invece ha stroncato la maggior parte degli altri semi.” Il segreto starebbe nel loro rivestimento ricco di flavonoidi, sostanze antiossidanti che si trovano anche in alimenti come il te’ e il vino rosso e che agiscono da ‘filtri solari’ naturali.

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